Presentato ufficialmente il libro

Il libro è stato finalmente presentato e a giorni sarà in vendita nei principali store on-line e ordinabile in libreria. Abbiamo passato un piacevole pomeriggio con un bel gruppo di persone, avendo anche un ricco scambio di idee, nonostante i tempi ristretti. Speriamo che gli intervenuti siano rimasti contenti (o, almeno, che non si siano annoiati troppo).

Diversi sono stati gli argomenti trattati durante la discussione, ma, dato il poco tempo a disposizione, forse alcune risposte sono rimaste un po’ indietro e non vogliamo lasciarle cadere.

  1. Ci è stato “rimproverato” di non prendere posizioni sulla controversa questione dei vaccini. Neanche nel libro, pur avendo dedicato ai vaccini una sezione molto ampia, abbiamo preso una posizione (anche se magari, personalmente, ne abbiamo), perché è una vicenda complessa, difficile da dirimere con le poche competenze che abbiamo e per l’oggettiva difficoltà di valutare l’attendibilità e la solidità delle diverse ipotesi in campo. Abbiamo perciò pensato che, quali che siano le posizioni di chi legge, ciò che noi potevamo fornire era la lettura attenta dei numeri ufficiali e dei dati noti, disvelandone, se del caso, le letture opache, superficiali, opportunistiche che spesso se ne danno, e puntualizzando i pochi punti fermi che invece ci sono e sono inoppugnabili; in alcuni casi abbiamo anche “forzato” un po’ questa impostazione, riportando opinioni e studi di persone competenti le cui argomentazioni (documentate e da noi approfondite) ci hanno convinto. Dopo di ché, ognuno confronterà liberamente quanto ha letto con le proprie convinzioni e deciderà come crede. Del resto anche noi abbiamo fatto così: avevamo delle domande e dei pre-giudizi, abbiamo letto i dati e da questi abbiamo tratto le risposte alle nostre domande e – a volte confermandoli, più spesso confutandoli – ai nostri pre-giudizi.
  2. È stato accennato il tema del Long COVID. Nel libro ne parliamo diffusamente (da pag. 86) e concludiamo che si tratta ancora di un’ipotesi e, col passare del tempo ed il succedersi degli studi, neanche più tanto attendibile. Ma nel libro evidenziamo anche come si tratti di un interessante esempio, “emblematico di come la scienza sia fallace e spesso contraddica se stessa. Ma quello che una volta era un progresso ottenuto anche per confutazione, oggi, nell’era del radicalismo scientista, si perde nell’oscurantismo ideologico”. Suggeriamo a chi ha posto la questione durante l’incontro di leggere quelle pagine.
  3. Tra i presenti serpeggiava, giustamente, una considerazione: “ok, tutto vero, ma ormai cosa ci interessa più? Quello che è stato non può essere cambiato, ma ormai, grazie al cielo, ci siamo messi tutto alle spalle: perché continuare a parlarne?”. Hanno ragione, purtroppo ormai quello che è fatto è fatto, e se comprendere meglio ciò che abbiamo passato dovesse servire solo alla sterile soddisfazione di attribuire colpe e responsabilità o per giudizi storici ancora di là da venire, sarebbe inutile parlarne. Ma il problema, dopo quasi tre anni, è ancora concreto e urgente: la follia non è ancora finita e, quello che è peggio, sulla “trionfale esperienza COVID” è costruito il nuovo Piano Pandemico italiano, cioè ciò che abbiamo intenzione di fare in futuri simili frangenti (ne parliamo nella parte 4 del libro). Ecco perché vale la pena non lasciare cadere la questione, anche se abbiamo il comprensibile desiderio di non parlarne più: perché forse non guariremo…

Arriva il libro!

Il 3 dicembre prossimo, alle ore 16,30 presso il Centro Sociale “1° Maggio” (di fianco al C.V.A.) di Ponte San Giovanni – Perugia, si svolgerà la presentazione del libro “Perché forse non guariremo – Quando un virus fa il salto di specie infettando la politica, la scienza, l’informazione”. Interverranno gli autori ed alcuni ospiti. La cittadinanza è invitata.

Concludiamo e ripartiamo

Il blog dell’Uomo della Strada si è trasformato in un libro (in corso di pubblicazione) dal titolo “Perché forse non guariremo – Quando un virus fa il salto di specie infettando la politica, la scienza, l’informazione“. Lì ci sono gran parte delle considerazioni fatte nel blog in oltre due anni, ma rimesse in fila e arricchite, per una lettura più agevole. E pensavamo che il nostro impegno potesse fermarsi lì.

Invece, una volta chiusa l’ultima revisione del libro, ci siamo accorti che purtroppo la follia pandemica non si sta affievolendo e, come diceva il Ministro, “non possiamo abbassare la guardia”.

Perciò, nonostante il libro, anche il blog dovrà continuare ad esistere per un altro po’, almeno per affrontare la cronaca spicciola sul tema COVID che ancora ci insegue dopo quasi tre anni, imperterrita e famelica.

Per orientarsi

A febbraio-marzo 2020 anche io, come tutti, ho avuto una gran paura; qualcosa di apparentemente sconosciuto e brutale si stava abbattendo su di noi. Per questo ho cercato di comprendere meglio. Presto ho capito che la narrazione dominante sulla pandemia non corrispondeva ai numeri; ma, dopo un primo momento di sconcerto, proprio i numeri mi hanno tranquillizzato sulla malattia e sono uscito da quel paralizzante stato di paura in cui ero caduto insieme ai miei concittadini. E proprio con lo scopo di condividere questa rassicurazione (riguardo alla malattia; meno rassicurante è invece comprendere come abbiamo risposto), ho pensato di trasferire sul web i miei appunti di questo periodo.

Questo blog riporta, perciò, una lettura dei principali dati relativi alla pandemia SARS-CoV-2 e al Covid-19 e altre considerazioni collegate, nonché alcuni consigli di lettura di articoli e fonti varie che non siano solo il racconto della contingenza, ma che offrano qualche punto di vista non banale sull’argomento. C’è anche una sezione dove mi permetto di fare delle proposte e, infine, una in cui annoto alcune delle mie opinioni personali, valutazioni, impressioni, sentimenti.

Questo non è uno spazio di discussione, ma di ascolto; perciò non sono abilitati i commenti, si può solo leggere e, se non interessati o dissenzienti, si può andare altrove.

Chi volesse comunque comunicare qualcosa, può scrivere a: uomodellastrada20@gmail.com

Lo stesso può fare chi volesse sapere notizie sull’uomo della strada che scrive queste pagine (il quale non ci tiene a mettersi in mostra – e quindi non pubblica qui notizie su di sé – ma non intende trincerarsi dietro l’anonimato, perciò le fornisce direttamente via mail a chi fosse interessato). Perchè mi piace anche l’idea di rappresentare tutti quegli uomini della strada, quella gente qualunque, che tuttavia questa condizione non rende meri sudditi: perchè tutti possiamo ragionare, documentarci e, di conseguenza, avere un’opinione – argomentata e non superficiale, aperta anche a riconoscere l’errore – su qualsiasi questione ci riguardi, anche la più complessa…