Le note del libro

Qui è riportato tutto l’apparato di note del libro, con i link internet attivi per una più agevole consultazione delle fonti. Dato che sul web le cose cambiano in fretta, qualora i link col tempo diventassero vuoti o inattivi, si può comunque accedere a quasi tutti i documenti e riproduzioni delle pagine web cliccando sul numero della nota (sono stati salvati nel cloud). Per qualunque segnalazione o altra richiesta si può scrivere a: uomodellastrada20@gmail.com (non promettiamo risposte rapide, ma ci proveremo).

1Tutte le citazioni sono tratte da: S. Weil, Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale – A cura di G. Gaeta – Milano, Adelphi, 1983 (pagg. 122-130)
2Citazione dal romanzo per bambini Winnie the Pooh di Alan Alexander Milne. Era questo il grande desiderio dell’orsetto protagonista del romanzo. Lui, che era solo un pupazzo, coltivava il sogno di poter pensare.
3Nel corso del libro noi utilizzeremo il termine “morbilità” ed il suo derivato “comorbilità”, ma anche la dizione “morbidità” (mutuata dall’inglese) è corretta.
4E a tale proposito suggeriamo la lettura del saggio La psicologia del totalitarismo di Mattias Desmet, di cui tra poco parleremo e che citeremo spesso in questo libro.
5Ventinove pagine di grafici e numeri da capogiro. Siamo sinceri: quale giornalista o divulgatore si andrebbe a leggere l’intero contenuto quando in seconda pagina c’è una bella e sintetica tabellina che presa così non ci dice assolutamente niente, ma che si presta benissimo ad accendere la risposta emotiva ed ansiogena che, nella deriva giornalistica dei nostri quotidiani, sembra funzionare alla grande? Link al documento:  https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_28-aprile-2020.pdf.
6Link al documento:  https://www.quotidiano.net/cronaca/coronavirus-27-marzo-italia-1.5084255.
7Links: https://www.epicentro.iss.it/, https://mappe.protezionecivile.gov.it/it/mappe-emergenze/mappe-coronavirus/situazione-desktop, https://www.istat.it/, https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019.
8Links: https://ourworldindata.org/, https://coronavirus.jhu.edu/map.html, https://www.worldometers.info/coronavirus/.
9M. Desmet, Psicologia del Totalitarismo, Bologna, Edizioni La Linea, 2022. Tutte le citazioni di questo paragrafo sono tratte da questo libro.
10C’è un altro cruciale tema che andrebbe affrontato con un serio approccio scientifico, cioè quello dell’affidabilità dei test, delle modalità con cui vengono somministrati, dei sistemi con cui vengono processati, della significatività dei risultati ottenuti, con tutta l’enorme ricaduta che tali questioni avrebbero sull’effettiva portata della pandemia e sulla narrazione che di essa si è fatta. Si tratta di un altro di quegli snodi fondamentali che, sebbene inevitabilmente ostico, andrebbe chiarito anche al grande pubblico che del tampone ha fatto il suo inseparabile compagno di viaggio, senza minimamente conoscerne i pregi (ben pochi e fortemente condizionati) né i difetti (molti, soprattutto nell’uso a scopo epidemiologico e statistico che ne è stato fatto, ma anche nella funzione meramente diagnostica per la quale è stato inventato). Speriamo che prima o poi qualcuno lo faccia…
11Link al documento: https://www.istat.it/it/archivio/243340. L’indagine di sieroprevalenza si chiama così perché è fatta attraverso test sierologici, volti a rilevare la presenza di anticorpi, a differenza del tampone (antigenico o molecolare) che rileva la presenza di tracce del virus sulle mucose. A grandi linee possiamo dire che il tampone è un test che ci dice se il virus è presente in quel momento, il test sierologico ci dice invece se il virus c’è stato in passato. Quindi l’indagine di sieroprevalenza ci dice effettivamente quanta gente – ad un certo momento – ha già incontrato il virus (che poi abbia o meno sviluppato la malattia è indifferente).
12Link al documento:  http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=86340.
13Il documento non si trova più sui siti dell’OMS, ma prima che fosse ritirato è stato scaricato in tutto il mondo, perciò è ancora facilmente consultabile (una copia si può trovare a questo link: https://drive.google.com/file/d/1kEkW6afWfz20SSm_JKpJOYxb4-KwIDHb/view?usp=sharing).
14Link al documento: https://ilbolive.unipd.it/it/news/studio-crisanti-coronavirus-vo
15Link al documento: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?id=4613&lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero
16Link ad un articolo di giornale che ne parla: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/11/fase-3-la-bozza-del-dpcm-da-lunedi-riaprono-centri-estivi-e-cinema-dal-25-giugno-ok-a-sport-di-contatto-discoteche-chiuse-fino-al-14-luglio/5831966/
17Link al documento: https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+53_2020.pdf/297291bd-ff0e-54e8-dbbb-c7f62a4e7c37?t=1593158956057
18Link alla pagina dove si può ascoltare l’intervento di G. Palù: https://www.la7.it/laria-che-tira/video/il-virologo-giorgio-palu-lhanno-capito-tutti-anche-chi-propugnava-i-tamponi-a-tappeto-azzerare-il-19-10-2020-345389
19Link all’articolo: https://www.agi.it/cronaca/news/2020-05-12/spiagge-regole-mascherine-distanziamento-8589991/
20Indicativo il fatto che di questa indagine parli il nostro stesso ministro Speranza nel suo libro (scritto, non si sa come, nel bel mezzo della crisi, edito a fine 2020 e ritirato prima di arrivare sugli scaffali delle librerie e di cui riparleremo al capitolo 2.9), ma ovviamente utilizzando i dati per dimostrare l’esatto contrario di quanto, secondo noi, essi significano: “i risultati dell’indagine dimostrano (…) che le misure di contenimento adottate dal governo e i comportamenti corretti degli italiani hanno limitato la diffusione del contagio” e non che, come abbiamo visto, la diffusione era già fuori controllo e qualunque ipotesi di tracciamento e contenimento ormai fuori luogo. Ed aggiunge: “torno a guardare i numeri dell’indagine e provo un sentimento di orgoglio: non per il nostro lavoro ma per la resilienza del popolo italiano. Lo studio di sieroprevalenza testimonia che il lockdown, con il prezzo altissimo che tutti hanno pagato – in termini economici, famigliari, di stress personale – ha evitato all’Italia venti Lombardie, mille Bergamo. I sacrifici fatti hanno salvato il Paese. Sarà una ragione in più per mantenere alta la guardia, man mano che l’estate procede, e poi quando l’autunno porterà la ripresa del lavoro, degli spostamenti nelle città, dei contatti quotidiani.” Certo, se l’uso che si doveva fare dell’indagine era questo, è stato meglio che sia passata praticamente sotto silenzio…
21Abbiamo fatto una ricerca nel gennaio 2021 e abbiamo trovato che, a quella data, erano già disponibili numerosi studi tutti univoci nel rilevare la discrepanza tra contagiati rilevati coi tamponi e contagiati reali:
– il 3/8/20 l’ISTAT pubblica il report preliminare dell’Indagine di sieroprevalenza sul SARS-CoV-2 da cui si evince che, alla data del 15/7/20, i contagiati totali in Italia erano quasi 1,5 milioni, pari al 2,5% della popolazione, cioè ben 6 volte quelli rilevati alla stessa data con i tamponi (243.000) (https://www.istat.it/it/archivio/246156);
– a fine agosto 2020, secondo il sondaggio sierologico nazionale dell’Indian Council of Medical Research (ICMR), circa il 7% della popolazione adulta indiana potrebbe essere stata esposta al coronavirus (62 mln. di persone, contro i 3,7 mln. rilevati con i test): lo riporta il quotidiano The Hindu (https://www.thehindu.com/sci-tech/health/one-in-15-people-aged-10-and-above-estimated-to-be-exposed-to-sars-cov2-by-august-icmr-sero-survey/article32724417.ece);
– l’OMS, durante la riunione del WHO’s 34-Member Executive Board Focusing on COVID-19 del5/10/20, come riportato dalla Associated Press (https://apnews.com/article/virus-outbreak-archive-united-nations-54a3a5869c9ae4ee623497691e796083) (e più semplicisticamente ripreso anche in Italia: https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/10/05/oms-10-popolazione-mondiale-puo-aver-preso-il-coronavirus_da5a9951-ae76-4364-9ce8-f8174f6676fd.html), ha evidenziato che, dalle numerose indagini sierologiche sulla popolazione – come quella fatta dall’ISTAT in Italia – effettuate in molti paesi del mondo, almeno il 10% della popolazione mondiale sarebbe stata contagiata da inizio pandemia (cioè, alla stessa data del 5/10, circa 770 milioni di persone e non 35 milioni come rilevato dai tamponi, ben 22 volte di più);
– in uno studio effettuato su un campione di 15 paesi sviluppati (con simili livelli di assistenza medica e di distribuzione della popolazione per età), pubblicato su Royal Society Open Science (https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.200909) il 18/11/20 (e riportato, sia pur marginalmente, anche dalla nostra stampa: https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/COVID-5598039.html), alcuni ricercatori australiani hanno concluso che “nonostante un miglioramento generale dei tassi di rilevamento con il progredire della pandemia, le (…) stime hanno mostrato che, al 31 agosto 2020, il numero reale di persone che sono state infettate nel nostro campione di 15 paesi era 6,2 volte maggiore del numero di casi segnalato. Nei singoli paesi, il numero reale di casi ha superato la cifra riportata per fattori che vanno da 2,6 volte per la Corea del Sud a 17,5 volte per l’Italia.
– in uno studio del 13/01/21, riportato dal Los Angeles Times (https://www.latimes.com/california/story/2021-01-14/one-in-three-la-county-residents-infected-coronavirus), il L.A. County Department of Health Services stima che, nella zona della metropoli californiana, una persona su tre sia stata contagiata dal coronavirus dall’inizio della pandemia (più del triplo del numero cumulativo dei casi rilevati con i test);
– il 19/01/21, il quotidiano inglese The Guardian (https://www.theguardian.com/world/2021/jan/19/one-eight-people-COVID-antibodies-england-december-ons) riporta i risultati dell’indagine sierologica effettuata dall’Office for National Statistics, secondo cui il 12,1% della popolazione inglese di età pari o superiore a 16 anni (esclusi ospedali, case di cura e altri ambienti istituzionali)  – cioè circa 5,4 mln di persone – sarebbe risultato positivo agli anticorpi a dicembre (mentre alla stessa data risultavano 3,2 mln di contagiati confermati dai test, in questo caso anche compresi ospedali, case di cura, etc.) e che la cifra era dell’8,9% a novembre e del 7% ad ottobre, quindi in crescita costante e consistente (come del resto è naturale in questa stagione).
22Link alla pagina della FAQ: https://www.iss.it/coronavirus/-/asset_publisher/1SRKHcCJJQ7E/content/faq-sul-calcolo-del-rt
23Per avere un’idea della complessità della questione (e della irresponsabile faciloneria con cui se ne parla nei nostri media e nella comunicazione istituzionale) è sufficiente dare un’occhiata alla relativa pagina di Wikipedia:  https://it.wikipedia.org/wiki/Numero_di_riproduzione_di_base. Ma, per chi mastica di inglese (o ha la pazienza di usare Google Traduttore) segnaliamo anche questo interessantissimo articolo pubblicato su Nature il 06/07/20 dal titolo (tradotto) Una guida a R: l’indice incompreso della pandemia – Cosa può e cosa non può dirci il numero di riproduzione sulla gestione del COVID-19 (https://www.nature.com/articles/d41586-020-02009-w) che anche i nostri governanti e i loro consulenti avrebbero dovuto leggere (ma forse non sanno l’inglese…).
24Link al documento: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3005_allegato.pdf
25Link all’articolo:  https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2020.25.49.2000790#r23
26Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment del gennaio 2021 (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0048969720352402?via%3Dihub) ma, come abbiamo già detto in precedenza, i suoi risultati erano noti sin dal giugno 2020
27In realtà sappiamo che non è così: i conti dei pazienti COVID ospedalizzati, così come quelli dei morti COVID, sono poco affidabili. Ne parleremo diffusamente nei prossimi capitoli, ma qui vale la pena notare che anche la citata ricerca dell’ISS lo ammetteva sin dal 2020 (giustificandolo un po’ alla buona e senza trarne alcuna conseguenza): “in termini assoluti, nella prima fase dell’epidemia in Italia è stato documentato un CFR COVID-19 [tasso di letalità – n.d.r.] dell’11,1%. Questo è superiore a quello che è stato osservato contemporaneamente in altri paesi. Come recentemente descritto, ciò potrebbe essere in parte spiegato dalla struttura demografica della popolazione italiana. Tuttavia, altri aspetti come le politiche di sperimentazione italiane dell’epoca incentrate sui casi sintomatici, la scelta di includere solo i casi confermati in laboratorio e di definire i decessi associati in modo molto inclusivo, potrebbero anche aver giocato un ruolo nel produrre dati sulla fatalità del caso iniziale scarsamente comparabili tra i paesi. Inoltre, il tasso complessivo di ammissione in terapia intensiva era molto più alto del 4% riportato in 16 paesi dell’UE, come pubblicato all’epoca dall’ECDC. Non siamo in grado di ipotizzare se le ragioni alla base di questa differenza siano legate a un possibile bias di rilevamento verso casi più gravi, politiche e pratiche di ricovero, o se ci fossero altri fattori in gioco.” Ricordatevi di queste parole, perché assumeranno un aspetto sinistro alla luce degli argomenti che tra breve affronteremo.
28Cfr. ISS – Le Pandemie Influenzali del Ventesimo Secolo (https://www.epicentro.iss.it/passi/storiePandemia)
29I dati sono pubblicati giornalmente dall’ISS in questa pagina del portale Epicentro (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati) sotto la voce “Open Data”
30Si tratta di uno screenshot della pagina del portale Epicentro che riporta i dati aggiornati giornalmente (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard), scattato il 10/06/2022
31Come già detto a proposito del calcolo di R0 e RT, l’ISS mente sapendo di mentire. In un articolo pubblicato nel marzo 2020 su Jama  (https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2763667) a firma – udite, udite – di Onder, Rezza e Brusaferro (ai più alti livelli dell’ISS e note star telepandemiche) era già del tutto chiaro che i conti dei morti e della letalità in Italia dovevano essere presi con le molle: il tasso di letalità “è superiore a quello osservato in altri paesi e può essere correlato a 3 fattori. (…) La distribuzione dell’età più avanzata in Italia può spiegare, in parte, il tasso di mortalità più elevato dell’Italia rispetto a quello di altri paesi. (…) Una seconda possibile spiegazione per l’alto tasso italiano potrebbe essere il modo in cui vengono identificati i decessi correlati al COVID-19 in Italia. Le statistiche sulla mortalità per caso in Italia si basano sulla definizione di decessi correlati al COVID-19 come quelli che si verificano in pazienti positivi al test (…), indipendentemente da malattie preesistenti che potrebbero aver causato la morte. Questo metodo è stato scelto perché non sono disponibili criteri chiari per la definizione dei decessi correlati al COVID-19. (…) La terza possibile spiegazione (…) sono le diverse strategie utilizzate per i test. Dopo un’iniziale e ampia strategia di test dei contatti sia sintomatici che asintomatici di pazienti infetti in una fase molto precoce dell’epidemia, il 25 febbraio il Ministero della Salute italiano ha emanato politiche di test più rigorose. Questa raccomandazione ha dato la priorità ai test per i pazienti con sintomi clinici più gravi che erano sospettati di avere COVID-19 e richiedevano il ricovero in ospedale. (…) (I) casi più lievi, con un basso tasso di mortalità, non erano quindi più conteggiati al denominatore.” Conta allegra dei morti che distorce in aumento il numeratore e mancanza dei numerosissimi asintomatici (che sono sempre sfuggiti al tracciamento) dal denominatore: non si può certo dire che non sapessero come quei tassi di letalità a doppia cifra sparati sulla folla per mesi erano ridicoli, se non criminali…
32Link al documento dell’ISS:  https://www.iss.it/rapporti-COVID-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/rapporto-issCOVID-19-il-case-fatality-rate-dell-infezione-sars-cov-2-a-livello-regionale-e-attraverso-le-differenti-fasi-dell-epidemia-in-italia.-versione-del-20-gennaio-2021)
33CFR e IFR sono due indici normalmente utilizzati in epidemiologia, il primo si basa sui casi accertati (risolti con morte o guarigione), il secondo (più adeguato alle malattie infettive) considera anche i casi asintomatici. Sono entrambi utili, ma è necessario intendersi bene su quale si sta usando, soprattutto quando si fanno le comparazioni con altre malattie (non vanno confusi tra loro, né vanno confusi con la mortalità); in generale, nella vulgata, sarebbe meglio usare la definizione “letalità apparente”, per intendere il rapporto tra il numero di morti ed il numero di contagiati rilevati coi tamponi (che non sono né i cases del CFR, né gli infected dell’IFR), dato che rimane sostanzialmente abbastanza inutile ai fini pratici, ma almeno è corretto e non fuorviante.
34Come nel modello cinese, così tanto ammirato in Italia sin dalla prima ora; ma si legga questo articolo dal sito della BBC “Omicron vs Zero-COVID: How long can China hold on?” (https://www.bbc.com/news/world-asia-china-60762032). L’ossessione dello “zero” non è infatti solo cinese:  https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/06/22/speranza-battaglia-incompiuta-fino-a-quota-zero-morti_eb146eb4-55f3-4a7d-a434-2949a086c4c5.html e https://www.ilmessaggero.it/mondo/COVID_eliminazione_eradicato_poliomelite_oggi_10_agosto_2021-6131194.html. Del resto come possiamo pretendere che Speranza non sogni questo impossibile scenario se il suo principale consigliere – Walter Ricciardi – è membro attivo di un delirante gruppo internazionale, il COVID Action Group (https://COVIDactiongroup-net.translate.goog/roadmap?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc) che persegue l’obiettivo di “eliminare il COVID-19 in 5-6 settimane attraverso la Zero COVID Strategy”?
35Non si pensi, però, che questo avvenga solo da noi. Crearono un certo imbarazzo negli Stati Uniti un paio di dichiarazioni pubbliche, una di Anthony Fauci (noto immunologo, divenuto Consigliere Medico Capo del Presidente durante l’amministrazione Biden) e l’altra di Mary Travis Bassett, Commissario del Dipartimento della Salute dello Stato di New York, rilasciate rispettivamente il 30 e il 27 dicembre 2021 e di cui possiamo leggere un estratto in un articolo dal blog di Nicola Porro  (https://www.nicolaporro.it/COVID-rivelazione-choc-negli-usa-allarme-esagerato-per-indurre-i-genitori-a-vaccinare-i-bimbi/), tra i pochi ad aver riportato la notizia in Italia (se volete potete leggere la notizia sul Newsweek: https://www.newsweek.com/fauci-children-hospital-COVID-omicron-1664676  e sul New York Post:  https://nypost.com/2021/12/31/public-health-officials-are-dangerously-destroying-their-credibility/). Insomma, a prescindere dalle finalità più o meno buone, i due importanti esponenti statunitensi della famosa “scienza” (quella vera, l’unica, secondo i nostri politici e giornalisti) ammettono candidamente: il primo che, almeno negli USA, si contano tra gli ospedalizzati COVID anche i bambini che, ricoverati per altro, incidentalmente sono risultati positivi al tampone; la seconda che i numeri sono sempre piccoli, ma gli si dà enfasi “per motivare i pediatri e le famiglie a cercare la protezione della vaccinazione” dei bambini. E se queste interpretazioni truffaldine dei numeri avvengono negli USA, dove i concetti di “verità” e “lealtà” sono praticamente una religione, non è almeno verosimile che anche nella nostra “fantasiosa” e “creativa” Italia avvenga altrettanto? Peraltro, a proposito delle affermazioni dei due esperti, il Pediatric COVID-19 update: January 7, 2022 del New York State Department of Health (quindi un documento ufficiale) a leggerlo bene, e neanche tanto tra le righe, conferma sostanzialmente quanto detto dai due personaggi. Del resto l’amore per la verità, anche quando è francamente un impresentabile autogol, c’è pure in qualche paese europeo: ad es. in Belgio, dove si contavano tra i morti COVID anche persone non ricoverate sospettate di avere il virus e il capo della task-force COVID Steven van Gucht si lamentava che il confronto con altri paesi “non è un confronto equo perché il nostro sistema di conteggio è molto più completo” (https://www.abc.net.au/news/2020-05-18/why-belgium-has-a-high-number-of-coronavirus-deaths/12259032).
36La questione era già stata sollevata sin dalle prime settimane della pandemia (si veda questo articolo del Post: https://www.ilpost.it/2020/03/24/morti-per-coronavirus/), ma poi per molto tempo non ha fatto più notizia. Se n’è ricominciato a parlare agli inizi del 2022, quando anche gli esperti da salotto del mainstream – bontà loro – hanno cominciato ad ammettere qualcosa, come ad esempio il Prof. Bassetti (https://www.nicolaporro.it/bassetti-choc-i-dati-sui-decessi-COVID-sono-falsati/ ) o il Prof. Remuzzi, che citiamo perché è interessante anche per altri aspetti: “Almeno il 30-40% di questi morti è stato trovato positivo al COVID ma è morto per altre patologie. Computarli tra i morti da COVID credo sia sbagliato. Ma c’è un motivo: distinguere caso per caso chi è morto per il COVID o per altre patologie mentre aveva anche COVID è difficile e quindi si è preferito scegliere di computarli così. Per esempio: un ragazzo che fa un incidente, va in ospedale, si scopre che è positivo e muore di embolia polmonare non è morto di COVID. Ma un anziano che un giorno gioca a carte con gli amici, prende il COVID e il giorno dopo finisce in ospedale e muore di embolia polmonare è morto di COVID perché senza non sarebbe morto [esempio assurdo: il secondo caso è quello di un vero “morto COVID”, a meno che il vecchietto non fosse anche malato di cancro in fase terminale… – n.d.r.] Siccome le questioni sono complicate si è deciso di fare così perché non è facile stabilire ogni volta perché una persona muoia [sic!]. C’è poi da dire che morire di COVID fa più paura perché non siamo ancora abituati. Di influenza muoiono fino a 10mila persone all’anno ma i morti di influenza non ci fanno nessun effetto.” (https://www.affaritaliani.it/cronache/cure-domiciliari-remuzzitar-sbaglia-medici-non-possono-fare-come-vogliono-775398.html?refresh_ce). Ma non è facile scardinare questa menzogna di sistema sapientemente ordita: si veda, in questo articolo di AdnKronos (https://www.adnkronos.com/COVID-italia-perche-ancora-tanti-morti-cosa-dicono-galli-pregliasco-crisanti_4rxqcIK1cfM1pxOk4SP1yk?refresh_ce), la girandola di opinioni di esperti che si arrampicano sugli specchi; segnalo solo – agli antipodi – la risposta di Maria Rita Gismondo (“I morti caleranno quando impareremo a contarli”) e di Fabrizio Pregliasco (“Anche ieri è caduto un Boeing”, cioè sono morte un centinaio di persone. Qualcuno dovrebbe però spiegargli che in un aereo che cade non muoiono solo persone ultraottantenni con due-tre gravi patologie concomitanti…).
37A proposito: ricordate l’esperimento di Vo’ Euganeo, di cui abbiamo parlato sopra? Anche lì, a inizio pandemia, si rilevò un tasso di letalità simile. Ovviamente bisogna tenere presente che la bassa numerosità della casistica in quel caso potrebbe aver influito sul risultato, ma la coincidenza è quanto meno suggestiva.
38Non vi sono numeri ufficiali su questo tema, ma sono le stime che circolano tra gli esperti, ad esempio il virologo Massimo Andreoni (https://www.metropolitano.it/COVID-19-il-virus-probabilmente-e-nato-per-un-incidente-di-laboratorio/); si noti che già dal 2020 i più avvertiti fornivano percentuali di questo ordine di grandezza (https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=89098)
39Reperibile sul portale ISTAT: https://www.istat.it/it/archivio/266865
40Giusto un paio di esempi, dal Sole 24 Ore (https://www.ilsole24ore.com/art/iss-istat-inizio-pandemia-eccesso-mortalita-178mila-casi-AEbOPLHB?refresh_ce=1) e dal Corriere della Sera (https://www.corriere.it/cronache/22_marzo_02/covid-fermato-solo-vaccini-prima-causa-morte-nove-casi-dieci-1c01bf70-9a5c-11ec-a66e-5cad27f47546.shtml?refresh_ce)
41L’espressione va spiegata. Il campione di circa 6.500 su 145.000 segnalazioni di morte, ci dicono abbia “una composizione per età e sesso del tutto equiparabile a quella della totalità dei decessi segnalati” (quindi il campione è rappresentativo), ma non ci dicono perché si siano scelte proprio quelle 6.500 (cioè se il campione è casuale, come sarebbe se le cartelle fossero state estratte a sorte; il rapporto, precisando come “non si tratti di un campione estratto ad hoc”, sembra escludere il campionamento casuale) né ci dicono come fossero le restanti 138.500 né come mai in due anni non si sia riusciti a valutarle tutte (non erano poi così tante), ma si sia deciso di ricorrere ad un “campione”. Il problema della qualità delle segnalazioni di morte inviate alla Sorveglianza non è secondario, perché se ci sono tanti errori, se ci sono tante incoerenze, se c’è stata superficialità (o dolo) da parte dei soggetti segnalatori, i dati che noi abbiamo potrebbero essere pesantemente distorti. In una versione antecedente di questo documento (https://www.istat.it/it/files//2020/07/Report_ISS_Istat_Cause-di-morte-COVID.pdf), infatti, si precisava che “è bene tenere a mente quali sono le caratteristiche di questa fonte di dati [la scheda di morte – n.d.r.] per comprendere meglio le informazioni che essa fornisce. Innanzitutto, è importante notare che sulla scheda di morte sono riportate le condizioni che hanno avuto un ruolo nel determinare il decesso (sono cause di morte), quindi non sono necessariamente riportate tutte le malattie di cui il deceduto era affetto. Inoltre, la certificazione deve avvenire entro 24 ore dall’evento e il medico deve compilare la scheda secondo scienza e coscienza sulla base delle informazioni possedute al momento della compilazione. È quindi possibile che alcune informazioni rilevanti o dettagli utili a migliorare la specificità delle cause riportate non siano note al certificatore al momento della compilazione”. Inoltre, in un articolo sulla Rivista Ufficiale di Statistica edita dall’ISTAT si osserva: “Il metodo si basa sulla segnalazione della causa di morte e la qualità delle informazioni riportate dai medici certificatori può variare notevolmente: possono verificarsi sia under che over-reporting e solo in rari casi le cause sono confermate dall’autopsia o da altri reperti patologici” (https://www.istat.it/it/files//2021/05/RSU-1_2021_Article-3.pdf). Insomma, la questione è tutt’altro che marginale.
42La notizia, che tanto era piaciuta ai nostri media (cfr. nota 40), letta così non fa più molto scalpore. Ed anche i professionisti del terrore si trovano un po’ spiazzati: vale la pena recuperare le parole di Graziano Onder, geriatra dell’Iss tra i curatori del rapporto, intervistato dal Corriere della Sera nell’articolo citato, il quale, riguardo alla conclusione dello stesso rapporto secondo cui “il COVID-19 è l’unica causa responsabile del decesso nel 23% dei casi”, afferma che ciò «non vuol dire che solo uno su quattro è morto di Covid, anzi i medici registrano che nove schede su dieci hanno come prima causa l’infezione del virus. Nel 77% dei casi altre patologie hanno invece determinato una complicazione aggiuntiva che ha portato al decesso. Probabilmente non si sarebbe verificato se non avessero contratto l’infezione (…) l’aspettativa di vita sarebbe stata più alta se il Covid non avesse infettato tutti questi pazienti»; quindi tutti questi ultraottantenni, gravati da una o più patologie mortali, avevano ancora tutta una vita davanti, se non ci fosse stato il Covid… Ebbene no, il significato di questi numeri è esattamente quello che sembra: solo il 23% dei morti ha il Covid come causa unica del decesso e il 77% restante non ha avuto “una complicazione aggiuntiva”, ma una o più concause di morte insieme al Covid. Facciamocene una ragione.
43Il sospetto è avvalorato anche dai risultati di un notevole studio dal titolo Doubled mortality rate during the COVID-19 pandemic in Italy: quantifying what is not captured by surveillance di Odone, Del Monte, Gaetti, Signorelli pubblicato da The Royal Society for Public Health (http://aferrata.unipv.eu/wp-content/uploads/2021/08/main.pdf; chi non mastica l’inglese ne può leggere una sintesi giornalistica, purtroppo un po’ confusa, nel sito de Il Messaggero: https://www.ilmessaggero.it/salute/focus/cure_non_COVID_morti_malattie_cosa_succede_studio_pavia_news-6162080.html), che giunge alle seguenti conclusioni: “In Italia il tasso di mortalità è raddoppiato a marzo e aprile 2020 rispetto ai dati dal 2015 al 2019 (+109%, se si considerano i comuni con più di10.000 abitanti), con un eccesso di mortalità che raggiunge valori oltre il 600% nei grandi comuni delle aree settentrionali. I decessi notificati per COVID-19 hanno rappresentato solo il 43,5% (intervallo regionale: 43-62%) della mortalità in eccesso. Si stima che più di due terzi dei decessi in eccesso che non sono stati rilevati dalla sorveglianza siano decessi non legati al COVID-19, che potrebbero essere il risultato dell’eccesso di onere sui sistemi sanitari, oltre alla riduzione della domanda e dell’offerta di servizi sanitari non-COVID.” Anche il documento OMS An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19, di cui parleremo diffusamente più avanti, lo evidenziava come rischio concreto già a ridosso delle prime fasi della pandemia.
44L’età mediana è quella che ripartisce la popolazione, ordinata secondo l’età, in due gruppi ugualmente numerosi: è, praticamente, l’età dell’individuo che si trova al centro della distribuzione. In genere si preferisce alla media aritmetica in presenza di distribuzioni con valori molto distanti tra loro (l’età di una popolazione è uno di questi casi, essendo la popolazione potenzialmente composta da individui da 0 a più di 100 anni). È utile familiarizzare col concetto di età mediana perché ricorrerà più volte nel corso del libro.
45È ovvio che sia così, le variazioni in eccesso in genere si alternano a quelle in difetto, anche per l’effetto harvesting (cioè l’anticipo della mortalità che si sarebbe dovuta verificare in un periodo successivo che di conseguenza registrerà meno morti del previsto). Nelle fasce d’età più anziane, inoltre, le oscillazioni sono sempre più ampie: maggiore fragilità comporta maggior sensibilità a qualsiasi fattore di rischio.
46Proprio nel 2015 vi fu un certo fermento per via di queste inattese variazioni. Se ne parla diffusamente in una pagina del portale Epicentro dell’ISS (https://www.epicentro.iss.it/mortalita/EccessoMortalita2015) ma, come detto, a nessuno allora venne in mente di chiudere tutti in casa, contingentare ospedali, vaccinare massivamente la popolazione, abolire diritti costituzionali, istituire lasciapassare.
47Un’altra ipotesi, tuttavia, potrebbe essere quella del già citato effetto harvesting, cioè l’anticipo di mortalità nel 2020 che ha ridotto la platea dei “moribondi” del 2021, facendo diminuire così il numero dei morti del secondo anno di pandemia. Difficile dire quale sia l’ipotesi più attendibile (e non è da escludere che si siano verificate entrambe le cose); rimane comunque vero che vi è stato un eccesso di mortalità in questi due anni e non tutto “spiegato” dal COVID.
48Alcuni ritengono che il costante aumento dell’eccesso di mortalità sia causato dai vaccini. Tale interpretazione non trova ad oggi evidenti riscontri, ma ne riparleremo al capitolo 2.5.
49Link: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia
50Un solo esempio, giusto per la cronaca, il lancio dell’AGI all’uscita della prima versione del rapporto, nel luglio 2020: https://www.agi.it/cronaca/news/2020-07-16/coronavirus-istat-iss-morti-9171245/.
51Dati ISTAT 2019 (https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/banche-dati/statbase)
52Ministero della Salute – Sistema Nazionale di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (www.salute.gov.it/portale/caldo/dettaglioContenutiCaldo.jsp?area=emergenzaCaldo&id=4547&lingua=italiano&menu=vuoto)
53Qualche esempio, a caso. Ecco alcuni articoli, da tempi non sospetti: Corriere della Sera 2018 (https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_gennaio_10/milano-terapie-intensive-collasso-l-influenza-gia-48-malati-gravi-molte-operazioni-rinviate-c9dc43a6-f5d1-11e7-9b06-fe054c3be5b2.shtml), Il Fatto Quotidiano 2016 (https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/24/influenza-ospedali-in-tilt-tagli-psicosi-vaccino-lorenzin-arrivata-tardi/1367547/), La Repubblica 2015 (https://roma.repubblica.it/cronaca/2015/01/22/news/sos_influenza_letti_dalle_cliniche-105473511/), ma si può andare anche molto più indietro, non cambia molto: La Repubblica 2000 (https://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/flu/napoli/napoli.html); perdete qualche minuto a leggete questi articoli, alla luce di quanto abbiamo letto negli stessi giornali negli ultimi due anni, è decisamente istruttivo
54Link alla ricerca: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31401203/
55Dati OMS (https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/indicator-groups/indicator-group-details/GHO/life-expectancy-and-healthy-life-expectancy)
56Link al documento: https://www.istat.it/it/archivio/258199
57Link: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati
58Articolo apparso su RaiNews24 il 13/01/22:  https://www.rainews.it/articoli/2022/01/tracciamento-contagi-basta-bollettino-giorno-per-giorno-regioni-meno-severi-con-asintomatici-cf4844bb-196a-466a-8bee-c6f34b4e77c0.html
59Alcuni maligni attribuiscono il pervicace mantenimento di queste opacità nella conta dei ricoveri (e dei morti) al fatto che gli ospedali hanno percepito dei soldi per ciascuna ospedalizzazione COVID, almeno fino alla vigenza dell’infinito stato di emergenza, così come prevede il Decreto del Ministero della Salute del 12/08/21  (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/11/19/21A06765/sg); noi non abbiamo indagato oltre il pettegolezzo, speriamo altri lo facciano, se c’è una qualche verità.
60Le due citazioni sono tratte da un articolo del Sole 24Ore In ospedale per altre malattie e positivo al COVID: uno su 3 è un «paziente-centauro» del 12/01/22. Link all’articolo: https://www.ilsole24ore.com/art/in-ospedale-col-COVID-ma-altre-malattie-ora-spunta-paziente-centauro-AEbDHc7
61L’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane (https://www.osservatoriosullasalute.it/osservasalute/rapporto-osservasalute-2021) lo rileva in maniera inequivocabile; una sintesi dei dati più salienti del corposo documento si possono leggere in questi due articoli di testate internet specializzate, Quotidiano Sanità (https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=105539) e In Salute News (https://www.insalutenews.it/in-salute/salute-degli-italiani-piu-precaria-dopo-tre-anni-di-COVID-19-rapporto-osservasalute/)
62Link al documento: https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/339629/Policy-brief-39-1997-8073-eng.pdf
63Link: https://www.iss.it/it/web/guest/long-COVID-cover
64Di cui si parla qui: https://www.iss.it/web/guest/long-COVID-cosa-sappiamo. Si noti che, stando a quanto dice l’ISS, questa condizione, i cui sintomi più frequentemente riportati sono “la stanchezza e, in aggiunta a questa, la ‘nebbia mentale’, ovvero problemi di memoria e difficoltà a concentrarsi, ma anche la perdita dell’olfatto e del gusto” nonché “conseguenze neurologiche (cefalea, ansia e stress, oltre alle difficoltà di concentrazione e attenzione) e cardio-respiratorie (dolore al petto, tachicardia e palpitazioni, dispnea e tosse persistente)”, può colpire fino ad una persona su due: pertanto, ad oggi, in Italia dovremmo avere oltre 8 milioni di persone col Long COVID (dal momento che abbiamo più di 16 mln. di guariti ufficiali)…
65Questi studi sono citati qui: https://www.iss.it/web/guest/long-COVID-faq. Si è inoltre fatto un certo parlare (https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=106027) di un recente studio italiano in merito al Long COVID in età pediatrica, pubblicato su Italian Journal of Pediatrics (https://ijponline.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13052-022-01282-x); lo studio, che si inserisce in una pletora di altri studi complessivamente inconcludenti svolti in tutto il mondo (“Al giorno d’oggi gli studi su Long COVID-19 nella popolazione pediatrica sono scarsi ed eterogenei nella progettazione, nei criteri di inclusione, nei risultati e nel tempo di follow-up, risultando quindi difficili da confrontare (…) la prevalenza dei sintomi di Long COVID-19 nei bambini variava considerevolmente tra gli studi, dal 4 al 66%”), ha un limite enorme, simile a quello dello studio inglese, riconosciuto dagli stessi autori: “il limite del nostro studio è che si basa su moduli compilati retrospettivamente dal pediatra in base ai sintomi segnalati dai genitori”. Ma è comunque una buona occasione per concludere che “i nostri risultati sottolineano l’importanza dei programmi di vaccinazione nella popolazione pediatrica, anche al fine di evitare le conseguenze della sindrome di Long COVID-19”. Non fa una piega…
66Ne parla Repubblica: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/08/19/news/long_COVID_dopo_sei_mesi_i_problemi_ritornano_nella_norma-362175009/amp/, mentre l’articolo completo in inglese, pubblicato sul Journal of Internal Medicine, si può leggere qui:  https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/joim.13554)
67Riprendiamo sempre da Repubblica, così si può confrontare con l’articolo sopra citato: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/03/21/news/COVID_i_guariti_che_tornano_in_ospedale-342283959/)
68M. Desmet, op. cit.
69Interessante una delle conclusioni dello studio Modelling the SARS-CoV-2 epidemic in Italy making use of the Istat seroprevalence survey pubblicato sulla Rivista di Statistica Ufficiale dell’ISTAT n. 1/2021 (tra i pochi casi in cui abbiamo visto utilizzati i dati dell’Indagine di Sieroprevalenza): “nonostante la sorveglianza epidemiologica della seconda ondata dell’evento epidemico in Italia sia caratterizzata da un forte utilizzo di tamponi [siamo alla fine del 2020 – n.d.r.], le previsioni del modello [quello sviluppato da questi ricercatori e basato sui dati dell’indagine di sieroprevalenza – n.d.r.] riguardo alla quantità di casi non riportati [cioè gli asintomatici non rilevati dal tracciamento – n.d.r.] sono dello stesso ordine di grandezza della percentuale già vista nella prima ondata [ricordiamolo: i contagiati totali erano 6 volte quelli rilevati coi tamponi – n.d.r.] . Il futuro screening degli anticorpi verificherà la previsione attuale [ma non sarà mai fatto – n.d.r.]”. Quindi non si può dire che non si sapesse che il tracciamento si sarebbe ben presto rivelato inutile. Ma forse la colpa è solo dell’articolo che è scritto in inglese e per questo nessuno lo ha letto… (https://www.istat.it/it/files//2021/05/RSU-1_2021_Article-2.pdf)
70L’intervento si può riascoltare su YouTube: https://youtu.be/UxbWWR2XYkc
71Dati dalla Sorveglianza Protezione Civile:  https://mappe.protezionecivile.gov.it/it/mappe-emergenze/mappe-coronavirus/situazione-desktop
72Questi dati sono riportati in un articolo di Wired:  https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/10/22/costo-tamponi-molecolari-antigenici/?refresh_ce
73Dati Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali:  https://www.agenas.gov.it/COVID19/web/index.php?r=site%2Fgraph3
74Secondo un articolo pubblicato su La Stampa:  https://www.lastampa.it/alessandria/2020/03/13/news/coronavirus-che-cosa-e-e-quanto-costa-la-terapia-intensiva-1.38588124/
75Si veda cosa racconta La Repubblica in questo articolo dell’aprile ’20: https://www.repubblica.it/esteri/2020/04/17/news/germania_numeri_contagi_tamponi_coronavirus_jens_spahn-254290051/
76Si veda, per esempio, il breve intervento del presidente della Società Italiana di Medicina Generale, pubblicato nel sito dell’AIFA nel lontano 2014, giusto per farsi quattro risate (https://www.aifa.gov.it/-/cricelli-simg-ogni-giorno-muoiono-800-anziani-che-si-sono-vaccinati-per-l-influenza-senza-che-vi-sia-alcuna-correlazione-con-il-vaccino-
77Link alla pagina dedicata del sito governativo gov.uk: https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-vaccine-adverse-reactions/coronavirus-vaccine-summary-of-yellow-card-reporting
78Pubblicata su SensibleMedicine del 28/07/22. L’intervista è in inglese, ma è talmente interessante (e infatti la citeremo anche più avanti) che ne abbiamo fatto una traduzione alla buona (col testo a fronte, per ogni evenienza) allo scopo di facilitare l’approccio; si può trovare qui: https://drive.google.com/file/d/1xt1SjwfrWcRJWQYLNIxvQ0GI9BcssGfj/view?usp=sharing
79È interessante notare che in Francia, sebbene paese a noi molto affine anche sul piano della drammatizzazione pandemica, un minimo di dibattito scientifico si è sviluppato (https://infodujour.fr/societe/53232-vaccination-anti-COVID-19-generalisee-500-scientifiques-alertent-les-elus), con una lettera aperta di 500 firmatari indirizzata a politici ed istituzioni (https://drive.google.com/file/d/1oeF9Y0nVIx-8Firz5h7bob1BdmuFu77E/view); un po’ diverso dal granitico ed imperturbabile fronte vaccinista italico, con tanto di militare in testa, esecutore indefesso degli ordini ad ogni costo, e finanche l’endorsement dell’Università  (se ne parlerà al capitolo 3.5).
80Come ci ricorda Hannah Arendt in Umanità in tempi bui (Milano, Raffaello Cortina, 2019) è proprio l’ignoranza a spingere la scienza verso l’inappellabilità della fede e dei dogmi: “le persone del tutto incapaci di valutare gli aspetti scientifici di un’argomentazione sono affascinati dalla ragione scientifica (…). Ed è abbastanza strano che gli uomini moderni non siano stati indotti a deflettere dalla loro fascinazione dall’atteggiamento degli scienziati che, fintanto che procedono realmente in modo scientifico, sanno molto bene che le loro ‘verità’ non sono mai definitive, ma sono sottoposte a revisione radicale da parte della ricerca vivente.
81Proviene da un documento ufficiale ISTAT-ISS Impatto dell’epidemia COVID-19 sulla mortalità totale della popolazione residente. Anni 2020-2021 e Gennaio 2022, già citato al cap. 2.2 e nella nota 39.
82Link al tweet (https://twitter.com/doctorsoumya/status/1344335042894413824). Per informazioni sulla Dr.ssa Swaminathan: https://www.who.int/director-general/who-headquarters-leadership-team.
83Lo dice chiaramente un editoriale apparso sul Journal of the American Medical Association (JAMA) il 01/06/22 a firma di Rita Rubin dal titolo Challenges of Deciding Whether and How to Update COVID-19 Vaccines to Protect Against Variants (Sfide nel decidere se e come aggiornare i vaccini COVID-19 per proteggere dalle varianti), di cui riportiamo un piccolo brano tradotto da noi: “I virus dell’influenza furono isolati per la prima volta negli anni ’30 e i primi vaccini antinfluenzali furono autorizzati negli anni ’40, quindi scienziati, produttori di vaccini e agenzie di regolamentazione hanno avuto decenni per capire la strategia di immunizzazione per quella malattia. «La sfida è che non conosciamo le regole di come si comporta questo virus [SARS-CoV-2]. Per l’influenza stagionale, conosciamo le regole», ha spiegato in un’intervista John Beigel, MD, direttore associato per la ricerca clinica presso la Divisione di microbiologia e malattie infettive presso l’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (NIAID). «Omicron è uscito dal nulla. Un anno fa, non avremmo previsto qualcosa come Omicron». Una cosa è certa, il membro del VRBPAC [Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee della Food and Drug Administration (FDA) statunitense – n.d.r.] Paul Offit, MD, ha affermato in un’intervista, che vaccinare con boosters le persone ogni 6 mesi «non è una strategia ragionevole di salute pubblica»” (https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2793149); nell’articolo si ipotizza di lasciar perdere gli aggiornamenti dei vaccini Pfizer e Moderna (su cui mezzo mondo ha puntato, Italia in primis), perché nasceranno sempre “vecchi” e di concentrarsi piuttosto su altri tipi di vaccino, ad esempio quelli prodotti con virus attenuato (non basato su mRNA), che cerchino di coprire l’intera gamma dei coronavirus.
84Cifre riportate dagli organi di stampa già prima dell’inizio della campagna vaccinale (https://www.money.it/Vaccino-COVID-quanto-costa-ogni-dose-Europa-Pubblicati-per-errore-prezzi), poi i prezzi sono aumentati, come emerge anche da uno studio dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’università Cattolica, presieduto da Carlo Cottarelli: “per gli acquisti effettuati dall’Unione Europea i prezzi per dose del vaccino Pfizer siano stati in media pari a 15,5 euro (18,9 dollari) nella prima fase degli acquisti, per poi aumentare a 19,5 euro (23,15 dollari) per le forniture successive. Le dosi di Moderna avrebbero invece visto un aumento da 19,9 euro (22,5 dollari) per le prime forniture a 22 euro (25,5 dollari) per quelle successive. Il prezzo di una singola dose di vaccini AstraZeneca e J&J sarebbe rimasto invariato e pari rispettivamente a 2,9 euro (3,5 dollari) e 8,5 euro (10 dollari)” (https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-il-prezzo-dei-vaccini-anti-COVID-19).
85Giusto per fare un esempio, si veda il testo dell’autorizzazione condizionale all’immissione in commercio del vaccino Pfizer da parte dell’EMA  (https://www.ema.europa.eu/en/documents/variation-report/comirnaty-h-c-5735-r-0046-epar-assessment-report-renewal_en.pdf) in cui molta della documentazione richiesta è stata presentata a campagna vaccinale già in corso, con addirittura uno studio che andrà presentato entro il 2023. Tuttavia il co-fondatore di Moderna, Derrick Rossi intervistato da La Stampa (un piccolo sunto è riportato da Il Sussidiario.net: https://www.ilsussidiario.net/news/derrick-rossi-moderna-vaccini-a-mrna-sicuri-in-futuro-anche-contro-il-cancro/2367102/), ha la soluzione: “Per un virus in così rapida evoluzione, un anno di sviluppo clinico non è molto pratico. Il virus si è già evoluto più volte nell’ultimo anno e sembra strano avere ancora in fase di test clinico un vaccino per la variante Beta, visto che è già sparita da tempo. Proprio perché il virus continua a evolversi e siamo sempre al suo inseguimento, io spero che venga il momento in cui invece di fare studi di fase uno, due e tre, si stabilisca l’efficacia dei vaccini a mRna, in modo che quando arriva una nuova variante si possa fare un piccolo studio di sicurezza prima di rilasciare un vaccino aggiornato.” Va bene utilizzare prassi semplificate in situazioni di emergenza, ma stabilire la sicurezza con un semplice “piccolo studio” quando si parla di un farmaco o di un vaccino da somministrare a tutti (quindi senza reali considerazioni sul rapporto costi/benefici per i soggetti che debbono assumerlo) appare quanto meno azzardato.
86Link: https://www.iss.it/focus/-/asset_publisher/92GBB5m5b1hB/content/vaccini
87A tale proposito segnaliamo questa interessante curiosità scovata, nel dicembre 2020, dal quotidiano L’Indipendente: https://www.lindipendente.online/2021/09/08/esclusivo-gli-usa-hanno-modificato-la-definizione-di-vaccino-durante-lapprovazione-di-pfizer/
88Sul tema si leggerà con profitto quanto scritto dal Prof. Mariano Bizzarri nel suo libro (che più volte citeremo nel corso del nostro lavoro): COVID-19 – Un’epidemia da decodificare, tra realtà e disinformazione (Milano, 2022), a pag. 171 e seguenti.
89Questione tutt’altro che scontata, come si può leggere in questo articolo su Epidemiologia e Prevenzione del 26/11/15: https://epiprev.it/editoriali/i-vaccini-sono-farmaci
90C’è un ulteriore argomento, che qui non approfondiremo, ma di cui è necessario dare conto, quello dell’inopportunità di avviare una campagna generalizzata di vaccinazione in corso di epidemia. Il tema – noto da sempre, tanto da costituire una specie di regola aurea in epidemiologia – si connette direttamente all’apparentemente inspiegabile “corsa dei contagi” (di cui tutti continuamente si meravigliano), fenomeno particolarmente evidente con la variante omicron del virus. Ebbene, il perché ce lo spiega il Prof. Mariano Bizzarri nel suo libro COVID-19 – Un’epidemia da decodificare, tra realtà e disinformazione già citato: “è verosimile che, come già noto, in corso di epidemia il vaccino costituisca una forza selettiva ulteriore che finisce con il favorire l’emergenza di nuove varianti, alcune delle quali capaci di ‘evadere’ il controllo vaccinale. Questo spiega il risultato paradossale registrato dall’European Journal of Epidemiology che ha osservato come il tasso di positività tende a crescere (e non a ridursi!) con l’aumentare dei tassi di vaccinazione.
91Ci corre l’obbligo di menzionare anche l’ipotesi, emergente da vari studi, che l’immunità generata dai vaccini possa diventare, col passare del tempo, addirittura negativa, cioè che i vaccinati diventino più suscettibili all’infezione rispetto ai non vaccinati; si veda quanto scrive, a tale proposito, la Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi – cfr. nota 127): https://cmsindipendente.it/2022_04_24_reale_protezione_vaccinazione_covid. I dati ci sembrano ancora insufficienti per trarre delle solide conclusioni, ma l’ipotesi è suggestiva e richiederebbe, a nostro parere, almeno approfondimenti.
92Il condizionale è comunque d’obbligo perché non è detto che l’abbassamento delle curve sia dovuto solo al vaccino (ad esempio, anche le varianti meno aggressive possono avere avuto un ruolo); non dimentichiamo, inoltre, che anche negli studi dei produttori dei vaccini, le incidenze della malattia sono comunque molto basse; si legge infatti nella FAQ dell’AIFA riguardo al vaccino Pfizer (https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccini-mrna): “i risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino Comirnaty [Pfizer – n.d.r.] somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono impedire al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnia. Il 95% di riduzione si riferisce alla differenza tra i 162 casi che si sono avuti nel gruppo dei 18.325 che hanno ricevuto il placebo e i soli 8 casi che si sono avuti nei 18.198 che hanno ricevuto il vaccino.” Quindi la malattia si è registrata nello 0,88% dei casi tra i non vaccinati e nello 0,04% dei casi tra i vaccinati, cioè su numeri comunque molto piccoli, vaccinati o meno che fossero. E sui numeri piccoli fare considerazioni statistiche è davvero difficile, quando non azzardato.
93Si noti che, in questo mondo alla rovescia, un medico vaccinato, positivo ma non malato, sarebbe comunque costretto ad assentarsi dal lavoro, rendendo in tal modo la vaccinazione inutile al fine di mantenere l’efficienza del servizio sanitario.
94Reperibile qui: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderPdf.spring?seriegu=SG&datagu=24/03/2021&redaz=21A01802&artp=1&art=1&subart=1&subart1=10&vers=1&prog=001
95Documento Report esteso ISS – COVID-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale – Aggiornamento nazionale 28/06/2022 – ore 12:00 – Data pubblicazione: 01/07/2022, reperibile qui: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_28-giugno-2022.pdf
96Intevista su Il Dubbio: https://www.ildubbio.news/2021/07/22/vaccino-obbligatorio-meglio-procedere-per-gradi-e-convincere-cittadini/
97Intervista su Il Dubbio: https://www.ildubbio.news/2021/08/24/presupposti-per-lobbligo-vaccinale-ci-sono-tutti-ora-serve-una-legge-ad-hoc/
98Link al Portale Vaccinazioni del Ministero: https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/menuContenutoVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&area=vaccinazioni&menu=fasce
99Sulla questione dell’obbligo vaccinale esteso con la legge Lorenzin del 2014 dobbiamo dar conto dei molti punti critici aperti, di cui qui non ci occupiamo, ma che esistono e sono oggetto di controversie non liquidabili come antiscientifiche, secondo la moda odierna.
100Va comunque detto che, nelle Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19 del 10/03/21, il Ministero fa riferimento a tassi di letalità del 10% per la fascia 70-79 anni e 3% per la fascia 60-69 (pag. 44 della G.U.), tassi apparenti calcolati sui positivi al tampone rilevati, e sappiamo cosa ciò significhi sin dal cap. 2.2 (i tassi plausibili si aggirano rispettivamente intorno al 2% e 0,7%, ben poco utili a giustificare un obbligo vaccinale). Il documento è reperibile qui: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderPdf.spring?seriegu=SG&datagu=24/03/2021&redaz=21A01802&artp=1&art=1&subart=1&subart1=10&vers=1&prog=002.
101A pag. 19 del Piano (consultabile qui: https://www.governo.it/it/dipartimenti/csCOVID19-pianovaccini/16417) si legge che, per la sua elaborazione, “è stata considerata l’immunità di gregge con tre possibili soglie (80 – 70 – 60 %), calcolata su tutta la popolazione (anche under 16)”.
102Intervista rilasciata al programma Agorà Estate in onda su RAI 3, ripresa dal quotidiano Il Tempo il 25/08/21: https://www.iltempo.it/attualita/2021/08/25/news/stefania-salmaso-immunita-di-gregge-impossibile-obiettivo-non-perseguibile-bluff-COVID-vaccino-agora–28429089/
103Comunicazione della Commissione – Un percorso comune per una riapertura in sicurezza e duratura, reperibile qui: https://ec.europa.eu/info/publications/key-documents-related-digital-COVID-19-certificate_it.
104Link alla pagina ufficiale dell’Unione Europea sul certificato verde:  https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/safe-COVID-19-vaccines-europeans/eu-digital-COVID-certificate_it
105Il regolamento è consultabile nel sito della UE: https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2021/953/oj/ita. Il brano citato è al punto 36.
106Interessante la vicenda che riguarda quest’ultimo passo “o hanno scelto di non essere vaccinate”, che era presente nel testo ufficiale in inglese, ma era assente nella traduzione ufficiale italiana. La questione è stata risolta dopo un’interrogazione al Parlamento Europeo, che ha dato luogo alla rettifica (https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2021/953/corrigendum/2021-07-05/oj/ita). Qualcuno potrà credere ad una banale svista, ma la questione non è di poco conto, dal momento che un Regolamento UE costituisce immediatamente legge cogente da applicare negli stati membri, senza bisogno di norme di recepimento.
107Ne parlarono un po’ tutti i giornali, ma più come una notizia curiosa che altro; un esempio tratto da La Nazione: https://www.lanazione.it/cronaca/nave-crociera-focolaio-COVID-1.7212069
108Per consultare le ferree regole fissate da MSC Crociere si può visitare il sito internet: https://www.msccrociere.it/misure-di-salute-e-sicurezza/mediterraneo ; purtroppo si tratta di un sito dinamico che potrebbe cambiare nel tempo, in relazione alla variazione delle norme, perciò non è detta che vi si possano trovare le stesse notizie a cui abbiamo avuto accesso noi. In tal caso vi invitiamo a consultare questo stesso apparato di note nel sito uomodellastrada.altervista.org dove si trova anche il link allo screenshot della pagina MSC da noi consultata al tempo (cliccare sul numero della nota 108 qui a sinistra).
109Qualche esempio da Repubblica (https://www.repubblica.it/cronaca/2022/01/16/news/il_booster_ti_salva_la_vita_nei_no_vax_70_volte_piu_alto_il_rischio_di_morire_di_COVID-334006605/), SkyTG24 (https://tg24.sky.it/cronaca/2022/01/08/COVID-vaccino-dati-iss#02), Huffington Post (https://www.huffingtonpost.it/entry/report-iss-i-non-vaccinati-finiscono-in-intensiva-38-volte-di-piu-dei-vaccinati-con-terza-dose_it_61e29f0be4b0a864b07310b3/)
110La prima è tratta dal rapporto dell’ISS del 05/01/22  (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_5-gennaio-2022.pdf), la seconda da quello del 28/06/22 (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_28-giugno-2022.pdf)
111Ecco il conto della serva: 4 dosi x 20 euro + i costi di somministrazione + i costi di gestione, cioè trasporti, stoccaggi, refrigerazione, materiali a perdere + costi amministrativi, ecc.
112Dato desunto da un articolo del Corriere della Sera  (https://www.corriere.it/economia/tasse/21_ottobre_10/COVID-malati-ricoverati-no-vax-costano-64-milioni-euro-mese-1680-euro-giorno-chi-terapia-intensiva-7e9eddcc-299e-11ec-bcd6-9bba3a47f3bc.shtml); in questo articolo si fanno anche i conti di quanto ci costano le bizze dei no-vax che finiscono in ospedale; bisognerebbe però ricordare all’acuto giornalista che in Italia si buttano via alcune decine di milioni di euro al giorno per tamponi completamente inutili, sicuramente più sprecati dei soldi usati per curare i no-vax.
113Link all’articolo di RaiNews che ne parla: https://www.rainews.it/articoli/2022/01/covid-draghi-gran-parte-dei-problemi-dipende-dal-fatto-che-ci-sono-non-vaccinati-0630c806-ad29-4e0c-9383-ecd5fc2d977c.html
114Ovviamente, in valori percentuali i non vaccinati ricoverati o deceduti sono più dei vaccinati, ma in valori assoluti non risultano determinanti per un’eccessiva pressione sulle strutture ospedaliere.
115Reperibile qui: https://www.iss.it/documents/20126/6703853/NT_Eventi+evitati+COVID19_LAST.pdf/a140e155-bd62-adcd-1b29-d1be3464ed48?t=1649832260103.
116Ad ulteriore conferma di ciò si confronti il documento con uno analogo elaborato dalle autorità inglesi (https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/977249/PHE_COVID-19_vaccine_impact_on_mortality_March.pdf), peraltro citato nella sua stessa bibliografia.
117Scriveva Hanna Arendt che “è raro incontrare persone che credono di possedere la verità, ci confrontiamo invece costantemente con quelli che sono sicuri di aver ragione.” (brano tratto da Umanità in tempi bui, Milano, Raffaello Cortina, 2019, pag. 77).
118Qualche esempio da Ansa (https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/04/13/iss-grazie-ai-vaccini-evitati-8-milioni-di-casi-COVID-e-150.000-morti-_8fd7d153-4641-4a25-acf2-1faba0f2bde9.html) e Rainews (https://www.rainews.it/articoli/2022/04/COVID-iss-con-i-vaccini-evitati-8-milioni-di-contagi-e-150mila-decessi-03db4b55-e13d-4c97-9126-b28e7c6a4e36.html) giusto per citarne un paio. Interessante invece il caso de Il Tempo che, pur aderendo alla superficiale narrazione generale, propone anche qualche dato di contraltare (https://www.iltempo.it/attualita/2022/04/14/news/COVID-italia-caso-europeo-numero-morti-paesi-unione-europea-vaccino-studio-iss-31208445/)
119Effetto dell’aver puntato tutto sui vaccini a mRNA (la nuova tecnologia che permette di bersagliare precisamente solo uno specifico obiettivo) piuttosto che sui vaccini più tradizionali (che sviluppano l’immunità con modalità meno selettive)? Non siamo in grado di dirlo, ma il dubbio sorge spontaneo e richiederebbe qualche risposta sostanziata ed esaustiva, non solo vuoti slogan, da parte di chi se ne intende più di noi. A chi fosse interessato all’argomento consigliamo la lettura del più volte citato lavoro di M. Bizzarri che al tema dei vaccini dedica oltre un terzo del suo libro.
120Tra gli elementi di criticità da evidenziare rispetto ad una operazione di stima di cosiddetti NAE (number of adverted events, numero di eventi evitati) come quella fatta dall’ISS, una analoga ricerca riguardante l’influenza stagionale pubblicata su Eurosurveillance nel novembre 2019 (citata al n. 38 della stessa bibliografia del documento che stiamo analizzando e reperibile qui: https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2019.24.45.1900268) ne identifica correttamente anche altri: “Poiché NAE è una funzione lineare del MAICC [medically attended influenza-confirmed cases, casi confermati di influenza assistiti da un medico – n.d.r.], una grande differenza nel MAICC tra paesi o stagioni porterà a grandi differenze di NAE [e per lo stesso motivo, i nostri numeri farlocchi di partenza comportano risultati fuorvianti – n.d.r.]. In questo studio, abbiamo stimato il MAICC utilizzando i dati di sorveglianza delle cure primarie. Potenziali spiegazioni per le differenze osservate potrebbero essere (I) il tasso di positività all’influenza [perché stabilire il numero di casi è in realtà estremamente difficile e, ad esempio, cercarli a casaccio come facciamo noi italiani è oltremodo assurdo – n.d.r.], (II) i metodi del sistema di sorveglianza, ad es. la definizione di caso utilizzata per reclutare casi [e sappiamo bene quali limiti abbiano da noi i numeri dei “casi”, degli ospedalizzati e dei morti – n.d.r.], (III) il comportamento di ricerca dell’assistenza sanitaria [cioè il modo in cui si raccolgono i dati e come si pone il personale sanitario di fronte al fenomeno indagato, temi tutt’altro che banali nella folle narrazione di questa pandemia – n.d.r.].” Insomma, altri punti critici che dovrebbero indurre estrema cautela nel prendere per buoni i risultati di questo documento dell’ISS.
121Reperibili qui: https://www.who.int/data/gho/data/themes/topics/indicator-groups/indicator-group-details/GHO/life-expectancy-and-healthy-life-expectancy.
122Link all’articolo: https://www.rainews.it/articoli/2022/06/COVID-speranza-chi-e-contagiato-deve-rimanere-a-casa-44dacacf-c339-46ed-8071-a499e0e33fbb.html
123Urge una spiegazione, onde evitare che si possa pensare che i vaccini facciano addirittura risorgere la gente. L’ulteriore 45% si riferisce alla restante parte (59%) dell’eccesso di mortalità rispetto al 41% di riduzione che è stato comunque (a loro dire) ottenuto con quel poco di vaccinazione effettuata. Anche l’ulteriore 111% si riferisce a questa parte restante; in questo caso, se si fosse raggiunto l’obiettivo vaccinale fissato dall’OMS, non solo (sempre a loro dire) avremmo azzerato l’eccesso di mortalità, ma avremmo addirittura diminuito la mortalità generale, producendo un “difetto” di mortalità. Quindi non proprio resurrezione, ma quasi…
124Lo studio pubblicato da Lancet:  https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(22)00320-6/fulltext#%20 ed il suo supplemento metodologico: https://www.thelancet.com/cms/10.1016/S1473-3099(22)00320-6/attachment/cf5ca979-59f2-496b-81ab-fb356d7881bd/mmc1.pdf. Il lavoro di The Economist sull’eccesso di mortalità mondiale: https://www.economist.com/graphic-detail/coronavirus-excess-deaths-estimates e le notazioni metodologiche: https://www.economist.com/graphic-detail/2021/05/13/how-we-estimated-the-true-death-toll-of-the-pandemic
125Una piccola selezione di pareri in questo articolo di AdnKronos: https://www.adnkronos.com/vaccino-COVID-e-ipotesi-quarta-dose-cosa-dicono-pregliasco-gismondo-viola_3GV6zelESrK13XQAype9Na.
126Se ne può leggere una sintesi in questo articolo di Start Magazine (e consigliamo vivamente di farlo): https://www.startmag.it/sanita/tutti-gli-sprechi-italia-sui-vaccini-anti-COVID-inchiesta-di-report/.
127Segnaliamo, tra le poche iniziative serie che hanno cercato di aprire un dibattito (senza riuscirci, per indisponibilità di qualunque controparte istituzionale interpellata) riguardo alla gestione della pandemia in Italia e, segnatamente, alla campagna vaccinale, la Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), al cui sito (https://cmsindipendente.it/) si rimanda per tutti gli approfondimenti. Sul piano internazionale, siamo a conoscenza solo di due iniziative, entrambe intraprese molto prima della fase vaccinale: la Great Barrington Declaration (https://gbdeclaration.org/), le cui posizioni critiche non ci risulta abbiano ottenuto migliore successo quanto ad ottenere un dibattito, e, sul versante opposto, il John Snow Memorandum (https://www.johnsnowmemo.com/).
128A questo scopo si possono vedere le approfondite riflessioni di M. Bizzarri nel suo libro più volte citato (pagg. 130-161) e del CMSi (https://cmsindipendente.it/2022_07_31/rapporto_AIFA_vaccini_anticovid_inattendibile_reazione_avverse_sottostimate_centinaia_di_volte).
129Link: https://www.iss.it/COVID19-faq/-/asset_publisher/yJS4xO2fauqM/content/id/5905084?_com_liferay_asset_publisher_web_portlet_AssetPublisherPortlet_INSTANCE_yJS4xO2fauqM
130Fare una passeggiata nell’apposita pagina del portale dell’ISS  (https://www.iss.it/web/guest/COVID19-fake-news) è estremamente istruttivo, pieno com’è di discorsi incoerenti e numeri imbellettati ad hoc. Esempi? Il primo (FakeNews del 10/12/21): “Il vaccino espone i bambini a rischi di effetti avversi che senza vaccino non avrebbero [questa è la fake, secondo loro  – n.d.r.]. Come per tutti i farmaci e i vaccini anche quelli messi a punto contro il COVID presentano un rischio di effetti collaterali. La sicurezza dei vaccini anti COVID è monitorata continuamente dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, e anche per le fasce più giovani il rischio di eventi avversi gravi è risultato molto raro. Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi-benefici da parte delle agenzie regolatorie [sacrosanto – n.d.r.]. L’Ema, l’agenzia regolatoria europea sui medicinali ha concluso che il rapporto tra benefici e rischi è positivo anche per la fascia d’età 5-11 anni [su quali basi non si sa, dobbiamo fidarci – n.d.r.]. Il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione [quindi non possiamo fare un rapporto rischi-benefici – n.d.r.]. Nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi.” Ciò significa che questo effetto avverso si presenta nello 0,005% della popolazione giovanile vaccinata, ma se nella fascia 0-19 anni l’incidenza dell’ospedalizzazione COVID, prima dell’avvento del vaccino (quindi senza il suo eventuale effetto positivo) era dello 0,6% dei contagiati (rilevati coi tamponi, ricordiamolo sempre) e dello 0,005% della popolazione generale in quella fascia d’età, è evidente che il rischio dell’evento avverso è molto vicino al rischio da COVID, per cui non sembra esserci alcun reale vantaggio nel vaccinare i giovani. Ed è altrettanto evidente che il calcolo rischi-benefici noi non lo facciamo affatto… – n.d.r.]”. Un altro esempio (FakeNews del 22/02/22): “Secondo alcuni il booster potrebbe addirittura mettere a rischio il sistema immunitario nei più giovani. FALSO. Al momento non c’è nessuna prova che il booster influisca negativamente sulla risposta immunitaria. I test clinici e gli studi real world condotti negli altri paesi hanno evidenziato una maggiore protezione da parte della dose aggiuntiva in tutte le fasce di età. (ad esempio in Israele e in Usa)”. Peccato che i due studi citati a supporto parlino l’uno della vaccinazione dei giovani con due dosi (quello israeliano: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33964222/), l’altro (quello americano https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/71/wr/mm7104e3.htm) della terza dose, ma non specificamente per i giovani, ed è affetto, per ammissione degli stessi ricercatori, da una grande quantità di limitazioni. Ma tanto sono in inglese, chi ci si mette a leggerli?
131Per chi fosse curioso di capire di cosa si tratta: https://www.nurse24.it/studenti/patologia/sindrome-infiammatoria-multisistemica-pediatrica.html. Che la Mis-C sia un rischio consistente per i bambini che si infettano col COVID è palesemente una falsità, dato che, come riporta un altro documentato articolo nel sito Nurse24 (https://www.nurse24.it/studenti/patologia/trattamento-sindrome-infiammatoria-multisistemica-bambini.html), dal giugno 2020 al febbraio 2021, i medici di ben 81 ospedali in ben 34 paesi (cioè un bacino di molti milioni di soggetti; solo in Italia di 0-9 anni ne abbiamo quasi 5 milioni) hanno segnalato complessivamente 614 bambini con sospetto MIS-C, con un totale di 12 decessi: potete fare i conti da soli.
132Questo articolo de La Stampa del 15/11/21 è assolutamente esemplare (meglio se letto calcolatrice alla mano…): https://www.lastampa.it/cronaca/2021/11/15/news/incubo_mis-c_e_allarme_per_la_sindrome_post_COVID_che_colpisce_i_bambini-412526/
133Alle volte sono sufficienti una promozione o un avanzamento di carriera per dirottare pensieri ed azioni. Una censura sicuramente più raffinata.
134Link all’articolo: https://www.adnkronos.com/COVID-palu-ora-e-malattia-pediatrica-tra-prime-cause-di-morte_1mKRZ3qo05oiVAQ8WqScto?refresh_ce
135Tratto dal “Seasonal influenza, 2017–2018 – Annual Epidemiological Report for 2017” dell’ECDC, reperibile qui: https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/seasonal-influenza-annual-epidemiological-report-2017-18-season
136Con l’occasione, ricordiamo che nel 2020 e 2021, a causa della sovrapposizione con la pandemia di coronavirus, l’influenza stagionale praticamente non c’è stata; e ciò a causa sia delle inusitate misure di “protezione” in atto nel periodo (su tutte, le mascherine obbligatorie ed i distanziamenti) sia del fatto che, tamponando diffusamente la popolazione per SARS-CoV-2, abbiamo probabilmente ascritto alla positività a quest’ultimo anche le eventuali forme influenzali (data anche la comunanza dei sintomi). Relativamente al tema della pressione sul sistema sanitario, va anche ricordato che i soggetti suscettibili di ricovero con il COVID-19 (a causa dell’età avanzata e/o di condizioni di fragilità) sono gli stessi che rischiano il ricovero con l’influenza stagionale (pertanto i casi eventualmente si sovrappongono, non si sommano).
137Tratto dal rapporto ISTAT Le principali cause di morte in Italia del 3/12/14 (https://www.istat.it/it/files/2014/12/Principali_cause_morte_2012.pdf); dati più completi (ma complessi da estrarre) sono reperibili sul portale I.Stat, specificamente dedicato alle basi dati (http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=10944).
138Nota sulle fake news del 10/12/21, reperibile qui: https://www.iss.it/web/guest/COVID19-fake-news
139M. Bizzarri, COVID-19 – Un’epidemia da decodificare, tra realtà e disinformazione, Milano, 2022 (pag. 167).
140Non si tratta di una posizione isolata, ha un riscontro anche a livello internazionale; si legga ad esempio questo articolo pubblicato sul Journal Of Medical Ethics (una testata del British Medical Journal) nel maggio 2021, dal titolo A focused protection vaccination strategy: why we should not target children with COVID-19 vaccination policies, che si può leggere qui: https://jme.bmj.com/content/47/8/565.
141Link: https://unric.org/it/che-cose-covax/
142Link: https://www.who.int/initiatives/act-accelerator/covax
143Link: https://www.startmag.it/sanita/tutti-gli-sprechi-italia-sui-vaccini-anti-COVID-inchiesta-di-report/
144Link all’articolo: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/si-dell-oms-al-vaccino-anti-malaria-salvera-decine-di-migliaia-di-vite
145Link al tweet di Speranza: https://twitter.com/robersperanza/status/1446027741418205184
146Il brano è tratto da un’intervista rilasciata a Fanpage, esemplare sin dal titolo: Vaccino malaria, Crisanti a Fanpage.it: Mossa disperata, i contagi aumentano per colpa del COVID (https://www.fanpage.it/attualita/vaccino-malaria-crisanti-a-fanpage-it-mossa-disperata-i-contagi-aumentano-per-colpa-del-COVID/)
147Non lo sappiamo per certo, non abbiamo trovato notizie precise in merito; tuttavia riteniamo di non essere poi così lontani dalla verità, dal momento che gli annunci storici di cui abbiamo testé parlato (ottobre 2021) giungono a quasi due anni dalle prime notizie sull’argomento (si veda l’altro articolo di Avvenire che dice quasi le stesse cose, ma nel gennaio 2020, prima della follia pandemica: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/anche-la-malaria-ora-ha-il-suo-vaccino-passo-storico-larma-che-mancava).
148Link alla pagina del sito OMS: https://www.who.int/news/item/15-07-2021-COVID-19-pandemic-leads-to-major-backsliding-on-childhood-vaccinations-new-who-unicef-data-shows. Se ne può leggere una quasi integrale traduzione su Quotidiano Sanità: http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=97284.
149Come è ben spiegato nel sito della SIMRI: https://simri.it/simri/idPage/102/idNews/471/Il-vaccino-antitubercolare-storia-della-Bella-Addormentata.html
150Link all’articolo dell’ANSA: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2021/06/15/COVIDvaccino-di-un-secolo-fa-contro-tbc-promette-protezione_64177d09-e9aa-474f-9812-9ca05adf8bc3.html
151Conferenza stampa del 21/07/21, cfr. Il Fatto Quotidiano:  https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/22/lappello-a-non-vaccinarsi-e-lappello-a-morire-draghi-gela-salvini-senza-protezione-si-deve-chiudere-tutto-di-nuovo-video/6270717/
152Riportata dal GR3 Rai (chi lo volesse ascoltare lo può trovare qui: https://drive.google.com/file/d/1iJuicFKMhTkjYMVDudsegdJKsRL0LcQ1/view?usp=sharing).
153Link all’articolo di RaiNews: https://www.rainews.it/articoli/2022/01/covid-draghi-gran-parte-dei-problemi-dipende-dal-fatto-che-ci-sono-non-vaccinati-0630c806-ad29-4e0c-9383-ecd5fc2d977c.html.
154Intervista al GR3 delle 6.45 del 18/01/2022.
155Intervista al GR3 delle 8,45 del 03/02/2022; quanto ai bizantini provvedimenti presi in quei giorni si può leggere questo articolo di Orizzonte Scuola: https://www.orizzontescuola.it/nuove-regole-quarantena-niente-dad-per-vaccinati-e-guariti-alle-medie-e-superiori-gli-ultimi-aggiornamenti/
156Intervista al GR1 delle 7.00 del 14/02/2022.
157Nella conferenza stampa raccontata in questo articolo de Il Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/17/COVID-draghi-grazie-ai-vaccini-sono-stati-evitati-quasi-80mila-decessi-in-piu-in-italia-nel-solo-2021-una-lezione-straordinaria/6529408/
158Link all’articolo: https://www.ilsussidiario.net/news/COVID-i-vaccinati-si-ammalano-piu-degli-altri-cosa-cambia-con-la-scoperta-delliss/2361389/#_ftn10
159Non stiamo scherzando, lo dicono ufficialmente in Canada: https://www.canada.ca/en/public-health/news/2020/09/statement-from-the-chief-public-health-officer-of-canada-on-september-2-2020.html) ed i televirologi da salotto in Italia (https://www.iltempo.it/attualita/2021/05/26/news/fabrizio-pregliasco-flirt-estivi-platonici-sesso-baci-vietati-preliminari-un-giorno-da-pecora-tampone-matteo-bassetti-27369619/
160Preveniamo un dubbio che, legittimamente, potrebbe essere posto: cosa c’entra la pandemia influenzale con la pandemia di COVID? Lo spiega bene Francesco Zambon, che è stato coordinatore delle emergenze del supporto OMS alle regioni italiane nei primi tempi della pandemia COVID, in un libro che citeremo compiutamente tra breve: “alle pandemie causate da agenti patogeni responsabili di sindromi respiratorie ci si prepara e si combatte con un solo piano pandemico: quello influenzale. È l’OMS stessa a dirlo. (…) I principi di controllo delle pandemie sono sempre gli stessi.” (pag. 72).
161Reperibile nel sito dell’OMS: https://www.who.int/publications/i/item/non-pharmaceutical-public-health-measuresfor-mitigating-the-risk-and-impact-of-epidemic-and-pandemic-influenza
162Sull’argomento è stata pubblicata un’ampia ed approfondita disamina a cura del Gen. Pier Paolo Lunelli dal titolo COVID-19 – Valutazione della qualità della pianificazione italiana per far fronte a una pandemia e confronto con quella di altri paesi. Dall’analisi delle pianificazioni di emergenza pandemica di vari paesi, l’autore ha abilmente sintetizzato alcune illuminanti conclusioni in questo schema (i numeri indicati si riferiscono ai primi mesi della pandemia): (immagine non riportata) 
La tesi dell’autore (un esperto in materia) è che i paesi che avevano un’adeguata pianificazione anti pandemica (ascisse) e che, grazie a questa, hanno saputo organizzare adeguatamente la risposta (ordinate) hanno avuto tassi di mortalità enormemente più bassi rispetto a quei paesi (come l’Italia) che non avevano piani anti pandemici aggiornati e che, anche per questo, hanno risposto confusamente all’emergenza. Comunque, per una disamina approfondita di questo grafico, consigliamo la lettura del documento da cui è tratto (alle pagine 83-85), liberamente scaricabile dal sito dell’autore presso l’Università di Trento (https://unitn.academia.edu/PLunelli). Se invece si preferisce una più stringata cronaca giornalistica si può leggere questo articolo del Fatto Quotidiano che riporta dichiarazioni del viceministro Sileri (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/16/piano-pandemico-sileri-fermo-al-2006-per-la-sciatteria-dei-dirigenti-del-ministero-ora-serve-unindagine-interna/6038443/).
163Roberto Speranza, Perché guariremo. Dai giorni più duri ad una nuova idea di salute, Feltrinelli 2020. Il libro è introvabile (su eBay si vendono le rare copie a centinaia di euro). Noi ne abbiamo trovato una copia qui: https://igienistamentale.com/wp-content/uploads/2021/05/4_6048429634947648032.pdf Non sappiamo se sia legale o meno scaricarlo, fate come credete.
164La vicenda è raccontata per filo e per segno da uno dei protagonisti, Francesco Zambon, all’epoca coordinatore delle emergenze del supporto OMS alle regioni italiane e responsabile del documento incriminato, nel libro Il Pesce Piccolo – Una storia di virus e segreti, Feltrinelli 2021.
165Ne riprendiamo la definizione data dalla Treccani: “è così chiamato il principio, di cui Guglielmo di Occam fa gran uso, pluralitas non est ponenda sine necessitate ponendi,(la pluralità non deve essere postulata senza la necessità di postularla), o anche entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem (le cose non dovrebbero essere moltiplicate oltre quanto richiesto) che indica un canone metodico di semplificazione”; banalizzando: la soluzione più semplice è in genere quella giusta.
166Link all’articolo: https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/L22-0272
167Si tratta dell’articolo di Xiao J, Shiu EYC, Gao H, Wong JW, Fong MW, Ryu S, et al. Nonpharmaceutical measures for pandemic influenza in nonhealthcare settings—personal protective and environmental measures, pubblicato su Emerging Infection Disease del maggio 2020: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7181938/.
168Basso costo? Non per tutti: nei 700 giorni di obbligo più o meno continuativo che abbiamo subito, un individuo che abbia usato 3 mascherine chirurgiche al giorno (molte di più se, ad esempio, lavorava o usava parecchio i mezzi pubblici o svolgeva le più banali attività sociali; e non sempre a tali scopi sono bastate le economiche mascherine chirurgiche), ha speso oltre 1.000 euro, non esattamente una bazzecola per chiunque, figuriamoci per chi arriva a malapena alla fine del mese anche in condizioni normali. Per non parlare poi degli enormi costi quando consideriamo i numeri sulla vasta scala del consumo collettivo di questo “intervento a basso costo” (ne parleremo tra poco).
169Tra le perle di saggezza che abbiamo evidenziato in neretto nel delirante discorso, abbiamo incluso anche il nome di questo illustre epidemiologo e professore a Stanford, uno dei tanti luminari messo alla berlina per le sue più che autorevoli e motivate perplessità sulla gestione della pandemia. Fa effetto vederlo citato qui, ma soprattutto lascia perplessi che, della lunga intervista rilasciata al sito Sensible Medicine il 28/07/22, si citi solo questo gustoso aneddoto, mentre si sorvoli sul pesante atto d’accusa alla comunità scientifica e alla politica che costituisce il focus dell’articolo (ne abbiamo tentato una traduzione, reperibile qui:  https://drive.google.com/file/d/1xt1SjwfrWcRJWQYLNIxvQ0GI9BcssGfj/view?usp=sharing Nel file si trova anche il link all’articolo originale).
170A proposito di posizioni ministeriali, si invita a leggere, nel sito del Ministero della Salute, la sezione sulle mascherine (https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=283) e sulle relative fake news (https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioFakeNewsNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&tagId=1311).
171Una divertente conferma la possiamo evincere da una tabella contenuta nel documento dell’ISS intitolato Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento del maggio 2020 (https://www.iss.it/rapporti-covid-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/prossima-pubblicazione.-rapporto-iss-covid-19-n.-25-2020.-raccomandazioni-ad-interim-sulla-sanificazione-di-strutture-non-sanitarie-nell-attuale-emergenza-covid-19-superfici-ambienti-interni-e-abbigliamento), già di per sé abbastanza assurdo (alla luce di quanto sopra detto) e in cui si parla, tra le altre cose, della sopravvivenza del virus sulle superfici. Ebbene, guardate cosa dice delle mascherine ed immaginate cosa ci sarebbe successo, nei due anni di utilizzo illogico e scorretto che ne abbiamo fatto, se davvero il SARS-CoV-2 fosse stato un virus ad elevata letalità: (immagine non riportata)  
172Notizia riportata dai giornali, ad es. RaiNews (https://www.rainews.it/articoli/2022/05/covid-46-miliardi-di-mascherine-utlizzate-in-italia-sima-impatto-abnorme-su-ambiente-e-societ-73a792ae-b57b-4254-8f33-ad7a4cf2a4b4.html)
173Si vedano questi due articoli nel sito dell’associazione di consumatori Altroconsumo, pubblicati nel 2020 (https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/news/prezzi-mascherine) e nel 2022 (https://www.altroconsumo.it/salute/dal-medico/news/mascherine-ffp2-online)
174Link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/18/mascherine-cinesi-ex-commissario-domenico-arcuri-indagato-per-abuso-dufficio-e-peculato-chiesta-archiviazione-per-ipotesi-corruzione/6358614/
175Nonché Direttore Generale della Prevenzione al Ministero della Salute, quella responsabile della redazione e aggiornamento dei piani pandemici, dal 2014 al 2017.
176F. Zambon, cit., pag 96.
177Inquietante anche l’OMS. Dopo la pubblicazione ed il repentino ritiro, a maggio 2020, del documento che fotografava impietosamente il panico e l’impreparazione dell’Italia alla pandemia per additarne l’esempio negativo alle altre nazioni affinché non facessero altrettanto, nel settembre dello stesso anno, l’OMS si rifà con un video che definire propagandistico è un eufemismo: https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5076. Alla faccia dell’OMS terza, trasparente e la cui missione è preservare ad ogni costo la salute di tutti i cittadini del mondo…
178Osservano acutamente P. Stanig e G. Daniele nel libro Fallimento Lockdown – Come una politica senza idee ci ha privati della libertà senza proteggerci dal virus (Bocconi Editore, 2021): “Neil Ferguson, l’epidemiologo britannico che ha avuto un ruolo centrale nella scelta delle politiche nel Regno Unito dal marzo 2020, dichiarava al Sunday Times del 25 dicembre 2020 che la sua prima reazione alle politiche della Repubblica Popolare Cinese fu di scetticismo, sospettando che i dati fossero manipolati. Ma a un certo punto le politiche adottate a Wuhan cominciarono a sembrare efficaci (…) «La Cina è un regime comunista a partito unico, ci siamo detti. Non riusciremmo a farlo in Europa, abbiamo pensato. (…) E poi l’Italia lo ha fatto. E ci siamo resi conto che potevamo farlo». Come con altre cattive idee del secolo scorso, i nostri vicini, nonostante la spocchia, ci imiteranno: oggi come allora, gli spagnoli con una versione un po’ tradizionalista, meno folkloristica, e non tanto convinta e i tedeschi con l’infausta capacità di eseguire alla perfezione burocratica, e con propaganda studiata nei dettagli, qualunque idea, anche la più idiota. Questa volta, dopo una iniziale riluttanza anche i francesi e i britannici si sono accodati a seguire (…). Tutto ciò non scusa, e semmai aggrava, le responsabilità di chi ha deciso che il nostro paese dovesse imboccare questa dissennata strada” (pag. 25).
179Per chi volesse saperne di più: https://ourworldindata.org/covid-stringency-index.
180Link: https://www.ilmattino.it/primopiano/sanita/omicron_5_nuova_ondata_boom_contagi_ricciardi_cosa_dice-6775316.html. Abbiamo cercato di ridurre a poche frasi la citazione, ma è un tale fuoco di fila di assurdità che non siamo riusciti a scegliere. Speriamo che Il Mattino ci scusi per aver riprodotto nella quasi interezza la loro ottima intervista.
181Su RaiNews (articolo già citato): https://www.rainews.it/articoli/2022/06/COVID-speranza-chi-e-contagiato-deve-rimanere-a-casa-44dacacf-c339-46ed-8071-a499e0e33fbb.html
182Tanto per dare un’idea, si veda questo grafico che mostra la situazione dei posti in terapia intensiva per 100.000 abitanti al 2020 (Fonte: OCSE): (immagine non riportata) 
183Si può rivedere qui: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Disorganizzazione-mondiale-b8ed1cc8-5ae5-436f-925b-22812f52371d.html. Un ulteriore, ampio e documentato servizio, riassuntivo della lunga vicenda, fu messo in onda nel novembre 2020: https://www.youtube.com/watch?v=3kLZLTtMYTQ; il tutto è infine confluito in un ponderoso libro (citato in bibliografia)
184Ad esempio, per la famigerata delibera della Regione Lombardia: https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c/DGR+2906+8+marzo+2020.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c-n7b4lOB; ma anche la circolare del Ministero della Salute del 25/03/20: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73751&parte=1%20&serie=null, apertamente criticata dalla Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) (https://www.sigg.it/wp-content/uploads/2020/03/COMUNICATO-STAMPA-RSA_30.03.2020.pdf).
185La citazione è tratta dalle Circolari del Ministero della Salute n. 12302/08.04.2020 e n. 15280/02.05.2020: https://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=22201:sal-12302_20&catid=6&Itemid=137, https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73965&parte=1%20&serie=null. La questione è stata ampiamente dibattuta, ma non vi sono dubbi che si trattò di un provvedimento spropositato, inutile e dannoso per la comprensione della malattia; alcune opinioni in merito: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=85494, https://www.simlaweb.it/rimozione-blocco-autopsie-COVID/, https://www.sanitainformazione.it/lavoro/COVID-e-autopsie-perche-sono-state-vietate-ad-inizio-pandemia/, https://www.open.online/2021/12/16/covid-19-gismondo-autopsie-proibite/ .
186Lo stesso ISS si è trovato costretto a precisare che attività come le sanificazioni stradali e dell’aria (sic!) sono inutili e dannose: https://www.iss.it/rapporti-COVID-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/id/5322701
187La lettura dei verbali della task force è molto istruttiva: vi si ravvisa chiaramente quale livello di pressappochismo e superficialità abbia caratterizzato l’approccio italiano alla pandemia, sembrano i verbali di una riunione di condominio o di una pro-loco… Agghiacciante. (https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3070_allegato.zip).
188F. Zambon, op. cit., pag. 70. La successiva citazione è invece da pag. 88.
189Il Portale COVID dell’AGENAS (https://www.agenas.gov.it/COVID19/web/index.php#) è utilissimo, ma anche singolarmente inefficiente quanto a presentazione grafica e non siamo riusciti a visualizzare i dati su un arco temporale più completo, tuttavia anche questo ridotto lasso di tempo è sufficiente per farsi un’idea della situazione.
190F. Zambon, op. cit., pag. 88.
191Un paio di articoli di stampa che ne parlano, su Repubblica: https://www.repubblica.it/cronaca/2020/10/21/news/coronavirus_la_disperazione_dei_medici_di_famiglia_lasciati_soli_in_prima_linea-271348342/. e sul Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/21/le-unita-speciali-per-assistere-a-domicilio-i-malati-COVID-a-sette-mesi-dal-decreto-che-dava-10-giorni-per-metterle-in-campo-poche-regioni-hanno-raggiunto-lobiettivo-ecco-i-dati/5972943/.
192Articolo sul Fatto Quotidiano del 10/01/22: https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/10/covid-lallarme-dei-chirurghi-interventi-ridotti-dal-50-all80-e-drammatico-spesso-impossibile-operare-anche-chi-ha-un-tumore/6450987/
193Intervista su Adn Kronos (https://www.adnkronos.com/COVID-allarme-chirurghi-attivita-di-fatto-ferma-liste-dattesa-terrificanti_3g7R5YFPTUY5HxU9jCG45P?refresh_ce).
194Chi ha voglia può andare a leggersi qualcuna delle tante testimonianze di quei giorni apparse sul web, tipo questa: https://www.recentiprogressi.it/archivio/3347/articoli/33191/.
195Poi per fortuna non assegnato. Sulla candidatura si legga questo breve, ma sconcertante, articolo da Il Sole 24Ore (https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/europa-e-mondo/2021-03-15/COVID-medici-e-infermieri-italiani-prima-linea-candidati-nobel-la-pace-2021-145832.php?uuid=ADKV6KQB&refresh_ce=1).
196Si veda: https://www.adnkronos.com/COVID-oggi-italia-speranza-15-milioni-per-famiglie-medici-morti_3H5y1zJzejCt83n1x00DKY?refresh_ce.
197Esemplare, a nostro parere, questo breve commento di un medico pubblicato sul Corriere della Sera del 20/10/20: https://www.corriere.it/editoriali/20_ottobre_19/10-cultura-documentoncorriere-web-sezioni-29b08770-1243-11eb-9ff9-df76cb96fbac.shtml
198Giusto per fare un esempio, prendiamo questo articolo da Il Gazzettino (https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/medici_infermieri_morti_COVID_strage_cosa_e_successo_veramente_oggi_20_febbraio_2022-6516773.html), ma si legga anche quanto scritto in questa pagina del sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (https://portale.fnomceo.it/elenco-dei-medici-caduti-nel-corso-dellepidemia-di-COVID-19/).
199Phase 3 for COVID-19 in Italy: From a Retrospective Analysis on Deaths among Doctors in Hospitals to the Return of Children at School pubblicato in Annals of Microbiology and Research 17/06/21 (https://scholars.direct/Articles/microbiology/amr-5-018.php?jid=microbiology#ref16).
200Link al documento: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_21-luglio-2020.pdf
201Rapporto OMS del 11/10/20, pag.11 (https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20201012-weekly-epi-update-9.pdf).
202Per una disamina esaustiva della violenza verbale riversata su chi si è disallineato alla linea sanitaria del Governo ci vorrebbe un altro libro. Solo a mo’ di esempio richiamiamo quanto detto dal dirigente medico di un importante ospedale siciliano: “Se ne avessi la possibilità e l’autorità mi prodigherei per creare per i no vax campi di concentramento.” (dichiarazione riportata dal sito di Palermo Today: https://www.palermotoday.it/cronaca/campi-concentramento-no-vax-medico-polemica.html). Tra le tante esperienze di medici che sono stati sospesi nonostante abbiano fatto il proprio lavoro con scienza e coscienza (o forse proprio per questo) abbiamo selezionato quella di un medico di Pronto Soccorso in un importante ospedale pubblico, che ci è sembrata emblematica: https://visionetv.it/agostino-ciucci-il-medico-eroe-sospeso-intervistato-da-giorgio-bianchi/.
203Definizione tratta dalla voce “virus” del Dizionario di Medicina Treccani  (https://www.treccani.it/enciclopedia/virus_%28Dizionario-di-Medicina%29/).
204Interessante, in questo senso, è l’accorata testimonianza dello stesso ministro Speranza, contenuta nel suo libro fantasma, già citato: “Lorenzo Guerini mi si avvicina a Palazzo Chigi e mi tende il suo cellulare. Ha in linea un amico che è il capo del Pronto Soccorso di Lodi, mi chiede di ascoltarlo, è importante. Entriamo in una stanzetta e in vivavoce dal telefono di Lorenzo ascolto la testimonianza del medico «Guardi, ministro, io faccio questo mestiere da vent’anni e non ho mai visto una cosa del genere: nel giro di quattro ore arrivano venti, venticinque persone che non riescono a respirare. Questa malattia è fortissima e senza precedenti, ha un’aggressività terrificante. Prendete i provvedimenti più duri possibili perché presto saremo in ginocchio. Io non so più dove mettere le persone». La serietà con cui parla e la tensione che avverto nella sua voce confermano i miei timori. E la mia decisione di tenere la linea dura. Nella notte del 22 febbraio, il Consiglio dei ministri (…) delibera la chiusura delle zone rosse. Una decisione durissima. Nata dalla determinazione di salvare il Paese dal peggio che deve ancora arrivare.” Pur facendo la tara della fisiologica enfasi letteraria, diteci voi se non è un approccio empirico ed emozionale questo…
205Link alla pagina istituzionale: https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5432&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
206A tale proposito ricordiamo le tesi del filosofo Giorgio Agamben sulla biopolitica e sulla “nuda vita”, drammaticamente attinenti al nostro caso. Questo fine intellettuale è stato invece sbeffeggiato da tutto il mondo dell’informazione, ma anche da quello accademico, per aver denunciato la pericolosa deriva che la risposta italiana (e non solo) alla pandemia ha preso da subito. Analogo trattamento è stato riservato al suo collega Massimo Cacciari. Per saperne di più segnaliamo la raccolta di scritti di G. Agamben, A che punto siamo? L’epidemia come politica (Macerata, Quodlibet, 2020) ed il saggio di M. Cacciari in appendice al libro di M. Bizzarri, COVID-19 – Un’epidemia da decodificare, tra realtà e disinformazione (Milano, ByoBlu, 2022). Sui temi della biopolitica e della “nuda vita” segnaliamo invece G. Agamben, Homo Sacer (Torino, Einaudi, 2005).
207La notizia si può leggere in questo articolo dell’Huffington Post: https://www.huffingtonpost.it/covid/2022/09/30/news/vicequestore_schiliro_no_green_pass_licenziata_polizia-10320351/amp/. La vicenda si può utilmente ricostruire attraverso l’originaria presa di posizione della vicequestore (https://www.youtube.com/watch?v=Zi-aDpzo2oI), con le successive reazioni del suo “datore di lavoro” (https://www.ilsole24ore.com/art/vicequestore-sit-in-contro-green-pass-lamorgese-dichiarazioni-gravissime-AEAJ8cl) e finanche dei sindacati di Polizia, in un’inquietante saldatura con la controparte che ricorda – ahinoi – la pagina nera delle corporazioni fasciste (https://www.anfp.it/poliziotta-no-vax-sue-parole-usate-da-facinorosi-inaccettabile).
208R. Speranza, Perché guariremo, op. cit.
209Il Ministero della Cultura Popolare incaricato, nel ventennio fascista, della propaganda di regime.
210L’articolo è vecchiotto, ma si può leggere nel sito Ristretti Orizzonti: https://ristretti.org/giustizia-intervista-a-stefano-rodota-qle-leggi-speciali-sono-inutili-sui-diritti-non-si-trattaq.
211La Treccani spiega bene che cos’è: https://www.treccani.it/enciclopedia/watchdog-journalism_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/.
212I principi base del nostro Servizio Sanitario Nazionale sono universalità, uguaglianza ed equità. Non figura al momento una graduatoria “morale” nell’utilizzo dei soldi pubblici e ben si comprende come sia pericolosissimo stabilirne una. C’è chi non ritiene giusto prestare cure a chi ha provocato incidenti, anche mortali ed è rimasto a sua volta ferito; chi non ammette che irregolari abbiano accesso a interventi, anche costosissimi, ecc.
213Comunicato del 22/10/2021: https://www.amnesty.it/italia-lavoratori-e-lavoratrici-delle-rsa-messi-a-tacere-per-aver-criticato-la-risposta-alla-pandemia-da-covid-19/.
214Comunicato del 14/01/2022: https://www.amnesty.it/posizione-di-amnesty-international-italia-sulle-misure-adottate-dal-governo-per-combattere-il-covid-19/.
215Articolo su Quotidiano Sanità: https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=100947.
216La “proposta” di Monti è raccontata da un articolo su Il Fatto Quotidiano del 28/11/21 (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/28/lidea-di-informazione-di-monti-in-pandemia-bisogna-trovare-modalita-meno-democratiche-ci-vuole-un-sistema-che-dosi-dallalto-video-la7/6408110/): “Bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione“. A dirlo, in diretta tv, ospite a In Onda, su La7, è stato il senatore a vita Mario Monti. Il contesto di cui parla l’ex presidente del Consiglio è quello della pandemia in cui, secondo lui, andrebbero limitate alcune libertà – “come già accade”, ha detto – come quella di fare e di ricevere informazione. “D’altra parte è come se fossimo in guerra. Ma nessuno si è posto il problema di adeguare la comunicazione a una situazione di guerra. Credo che, andando avanti la pandemia o in futuri disastri per la salute, bisognerà trovare un sistema che dosi dall’alto l’informazione”. Chi deciderà il modo con cui farlo? “Il governo ispirato e istruito dalle autorità sanitarie“, risponde Monti. Sulle parole dell’ex premier è scoppiata la polemica, tanto che alla festa de Il Foglio, Monti è tornato sull’argomento per difendersi: “Nessuna censura, piuttosto un nuovo ruolo dell’informazione in una situazione di emergenza. “Noi abbiamo già accettato di buon grado limitazioni mai immaginate alla nostra libertà di movimento; diciamo di stare in guerra ma appunto c’è da chiedersi in questa guerra in un sistema democratico come si affronta l’emergenza? È confacente che ogni canale tv dedichi 10-15 ore al giorno a questi temi?”, si chiede. “Questo è il tema che ci dobbiamo porre e che tocca tutti, anche il potere politico e gli utenti. E non è perché tocca il mondo dell’informazione che va considerato un tema illegittimo e dissacrante”.
217Agenzie di stampa, la seconda nata nel dopoguerra dalle ceneri della prima, che era l’agenzia di stampa del governo fascista (cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Agenzia_Stefani).
218Ci si riferisce al contenuto della Circolare del Ministero della Salute del 30/11/20 Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2 (https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4855429.pdf – tutte le circolari citate sono comunque reperibili nel sito del Ministero), nelle cui indicazioni di gestione terapeutica dei pazienti a domicilio, come primo punto, si fa riferimento alla vigile attesa, seguito da misurazione periodica della saturazione, mentre al terzo posto troviamo la somministrazione di paracetamolo. La Circolare è stata poi aggiornata il 26/04/2021, con la specifica sulla vigile attesa (intesa come costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente) e inserendo, quanto ai trattamenti sintomatici, anche i FANS. Nell’ulteriore aggiornamento del 10/02/2022, infine, “si ricorda che paracetamolo e farmaci antinfiammatori non steroidei hanno meccanismi d’azione differenti e, alle dosi correntemente impiegate, il primo non ha proprietà antinfiammatorie, ma, al contrario, è di utilità per il suo effetto antipiretico e analgesico”. Dell’argomento si sta riparlando parecchio nei giorni in cui scriviamo (agosto 2022) per via di un recente studio pubblicato su Lancet Infectious Disease (https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(22)00433-9/fulltext) che sconfesserebbe le linee operative di cui sopra e ciò ha dato luogo ad una nuova, inutile bagarre (peraltro aggravata dalla campagna elettorale in corso), nella quale non intendiamo entrare in alcun modo. Ci limitiamo ad osservare che, per quanto sopra detto, non hanno completamente ragione né gli ortodossi, né i critici: nelle linee guida, infatti, ci si riferisce all’uso di “tachipirina e FANS” (quindi antinfiammatori), ma essenzialmente per la terapia sintomatica (quindi non per la cura della malattia vera e propria). Sicuramente, nella scarsa chiarezza della comunicazione di questi anni, ciò avrà provocato ospedalizzazioni e decessi che forse si potevano evitare, ma la scienza medica è fatta dagli uomini e dalla loro “scienza e coscienza”, perciò questo è, altrettanto sicuramente, avvenuto molto meno di quanto la rigidità dei protocolli avrebbe forse provocato: si legga, a tale proposito, quanto scrive un medico di medicina generale in una lettera a Quotidiano Sanità del 31/08/22 (https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=106814). Rimane comunque abbastanza sconcertante la posizione delle viro-star e dei loro supporters che si arrampicano sugli specchi per dimostrare, anche stavolta, che tutto quello che è stato disposto in questi anni dal Ministero è stato (e sempre sarà) giusto ed efficace (ad es. Remuzzi sull’Huffington Post: https://www.huffingtonpost.it/covid/2022/08/29/news/gli_antinfiammatori_bloccano_linfezione_da_covid_sui_social_insulti_a_speranza-10104062/; Pregliasco all’agenzia Dire: https://www.dire.it/26-08-2022/780115-lancet-antinfiammatori-ricoveri-covid-pregliasco/). Ma quello che conta, alla fine, è che (citiamo dall’articolo dell’Huffington Post): “secondo quanto riportato dalla rivista, per forme lievi e moderate di Covid i risultati sono di grande interesse rispetto all’efficacia dei Fans (gli antifiammatori non steroidei): accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell’80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell’80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%”. Perciò, non è poi così importante sancire chi abbia ragione e chi torto: chi sarà disposto ad informarsi con un po’ di attenzione e spirito critico potrà da solo sviluppare il proprio giudizio.
219Link: https://www.facebook.com/groups/terapiadomiciliarecovid19
220Articolo su VDNewsTv del 24/11/2020. Link: https://vdnews.tv/article/gruppi-facebook-medici-malati-covid
221Link all’articolo: https://www.open.online/2020/11/30/coronavirus-governo-compra-tv-radio-50-milioni-parlare-contagi-no/. Vi si trova anche il link al testo del D.M. 12/10/20.
222Tanto pe’ canta’ (Ettore Petrolini / Natale Alberto Simeoni – 1932), Sugarmusic.
223Dice Hannah Arendt che “la libertà di movimento è storicamente la più antica e la più elementare” e senza di essa non si dà né azione né pensiero; tanto che l’uomo nel pensiero trova un’altra possibilità di “muoversi liberamente nel mondo.” (H. Arendt, L’umanità in tempi bui, cit.).
224Si tratta di un importante e premiato progetto, che ha avuto vasta eco ed ha ispirato molte iniziative simili in tutta Italia: https://www.uslumbria1.it/pagine/piedibus-del-ben-eessere. Sulla sua pagina web campeggia ancora oggi (agosto 2022) l’avviso: “Le Linee Piedibus del BenEssere / Gruppi di Cammino attivate nei territori della USL Umbria 1 saranno presto riattivate in base all’andamento epidemiologico del COVID-19” (la sottolineatura non è nostra). Noti sono, infatti, i gravi rischi di contagio, malattia e morte causati dalle attività effettuate coi piedi e all’aperto…
225Leggendo il libro “fantasma” del ministro Speranza (perché lo abbiamo letto, tutto), si avverte la netta sensazione di un uomo che ha attraversato il periodo della pandemia in una bolla emotiva (e non solo lui) circostanza che, per quanto comprensibile, ha compromesso quella lucidità che la politica richiede. Lucidità che non si misura con la tempestività delle risposte, né con la durezza delle stesse, ma con la capacità di soppesare e comparare, nella consapevolezza che ogni scelta comporta altri costi, non necessariamente meno pesanti di quelli richiesti dall’emergenza in atto.
226Nella pagina del portale Epicentro dedicata al sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia): https://www.epicentro.iss.it/passi/
227Reperibile in lingua italiana qui: https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/—europe/—ro-geneva/—ilo-rome/documents/publication/wcms_767283.pdf
228Essere disoccupati significa non avere al momento un lavoro retribuito. Questo significa che la persona disoccupata in passato ha avuto un contratto di lavoro, anche se per breve tempo. (…) Con il termine “inoccupato” ci si riferisce a coloro che non hanno mai svolto attività lavorativa in nessuna forma e siano alla ricerca di un’occupazione. Gli inattivi sono una categoria a sé (…) poiché non fanno parte della popolazione lavorativamente attiva e non sono alla ricerca di occupazione. (…) Spesso si tende a far confusione tra numero di disoccupati e inattivi, cosa che altera la percezione delle statistiche sull’occupazione nazionale. Non di rado si tende ad esultare per la «diminuzione della disoccupazione» ma in realtà si tratta dell’aumento degli inattivi, cioè di coloro che non sono nemmeno più interessati alla ricerca di un impiego, chi per negligenza, chi per rassegnazione.” Questa semplice spiegazione l’abbiamo trovata nel sito di CNA Campania Nord (https://www.cnacampanianord.it/differenza-tra-disoccupato-inoccupato-e-inattivo-spiegazione-definizione-e-come-distinguerli/), che l’ha ripresa dal sito Money.it (linkato da CNA).
229Reperibile in lingua italiana qui: https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/—europe/—ro-geneva/—ilo-rome/documents/publication/wcms_824942.pdf
230Reperibile, per ora solo in lingua inglese, qui: https://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/—dgreports/—dcomm/—publ/documents/publication/wcms_845642.pdf
231Nel file ci sono i filtri automatici che permettono di ordinare le varie colonne; abbiamo inoltre messo dei colori (comunque eliminabili, se disturbano) per poter evidenziare a colpo d’occhio i valori più elevati e più bassi, nonché eventuali connessioni tra le diverse categorie di dati. I files sono sia per le versioni più recenti di Excel (versione da 2004 in poi, estensione .xlsx – scaricabile qui: https://docs.google.com/spreadsheets/d/1y09Dj7kXCL3FMbe12irIJglx0G75GpLr/edit?usp=sharing&ouid=110920627361524049413&rtpof=true&sd=true) sia per quelle più datate (da ’98 a 2003, estensione .xls – scaricabile qui: https://docs.google.com/spreadsheets/d/1QMuX-dOXFBySzhfFv2tntWu233wHoyaV/edit?usp=sharing&ouid=110920627361524049413&rtpof=true&sd=true).
232Sempre riguardo all’Italia, molto interessanti sono anche un altro paio di dati ed una curiosità che emergono dalla tabella e che non c’entrano molto con l’argomento di questo capitolo, ma che vale la pena rimarcare. Il primo è la correlazione, in questo caso inversa, tra numero dei casi e tassi di occupazione delle terapie intensive e dei posti ospedalieri ordinari. Infatti noi abbiamo un numero di casi per milione di abitanti non particolarmente elevato (76.418 al 28/09/21, il grande delirio dei tamponi di massa e la variante omicron erano ancora di là da venire), sensibilmente più basso della media europea (91.432), ma siamo tra le nazioni che hanno avuto i più alti tassi di occupazione delle terapie intensive (con picchi del 78% nei primi mesi della pandemia) e dei reparti ordinari (20%). Il secondo dato italiano abbastanza inspiegabile è che, sempre a fronte del suddetto numero di casi per milione sotto la media, abbiamo un tasso di mortalità tra i più alti (2.153), ben oltre la media europea (1.754). Non è facile interpretare queste due evidenze; per quanto ci riguarda siamo propensi ad attribuire la cosa all’italico eccesso di drammatizzazione (che può anch’essa indurre a conteggi “generosi” dei morti), nonché alla ipertrofica “medicina difensiva” che affligge la Sanità italiana da parecchi decenni, entrambi gli aspetti con ricadute sul ricorso eccessivo alla risorsa ospedaliera, a scapito della medicina territoriale (tendenza esattamente contraria a quella della Germania, che infatti ha tassi molto più bassi di noi su tutta la linea, dai “casi”, ai morti, al riempimento degli ospedali). Infine, la curiosità: nella seconda tabella c’è il dato sulle percentuali di fumatori, che in Italia sono mediamente il 19,8% delle donne e il 27,8% degli uomini, cioè circa 14 mln in totale. Ora, combinando questo dato con quelli dell’ISTAT e quelli istituzionali riportati dall’autorevole sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), scopriamo che il tasso di letalità del fumo di sigaretta è stimabile in percentuali variabili tra lo 0,43%-0,69% (stime ISS), lo 0,54% (stima Min. Salute) e lo 0,73% (su scala mondiale, stima OMS che comprende anche le morti dei fumatori passivi): cifre molto vicine a quello 0,7% del tasso di letalità plausibile del Covid-19 di cui abbiamo detto al capitolo 2.2. Va però precisato che, nel caso del fumo, si tratta di morti che si verificano tutti gli anni, non episodicamente; e non ci risulta sia mai stato proclamato alcuno stato di emergenza, né nazionale né globale, in merito.  
233Il rapporto completo del 2021 si trova qui: https://www.invalsiopen.it/risultati/risultati-prove-invalsi-2021/, ma si può scaricare anche il più semplice report sintetico:  https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2021/Rilevazioni_Nazionali/Rapporto/14_07_2021/Sintesi_Primi_Risultati_Prove_INVALSI_2021.pdf. Il rapporto completo del 2022 si trova qui: https://www.invalsiopen.it/risultati/risultati-prove-invalsi-2022/, quello sintetico qui:  https://invalsi-areaprove.cineca.it/docs/2022/rilevazioni_nazionali/rapporto/Sintesi_Prove_INVALSI_2022.pdf.
234Che si può trovare qui: https://www.istat.it/it/archivio/270127.
235Link all’articolo da cui è tratta la citazione: https://www.tecnicadellascuola.it/invalsi-2022-bianchi-i-dati-ci-dicono-che-abbiamo-tenuto-frenando-la-caduta-grazie-anche-alla-dad
236Riportate dagli organi si stampa, ad es. Il Foglio:  https://www.ilfoglio.it/politica/2021/09/08/news/-l-universita-sta-con-il-governo-no-ai-manifesti-anti-green-pass-parla-il-rettore-ferruccio-resta-2881398/
237L’appello ed altre notizie si possono leggere nel sito dell’iniziativa:  https://www.nogreenpassdocenti.eu/. La stampa ne ha parlato pochino e generalmente denigrandolo (https://www.huffingtonpost.it/entry/oltre-300-docenti-universitari-contro-il-green-pass-discriminatorio-ce-anche-barbero_it_61362e10e4b04778c008165e/)
238Link al documento: https://cab.unime.it/journals/index.php/APJEP/article/download/2034/1682
239Link al documento: https://dspace.unitus.it/handle/2067/2882
240Reperibile nel sito dell’ANPI: https://www.anpi.it/storia/266/espulsione-degli-ebrei-dalle-scuole
241Si trova facilmente su internet, ad es. su Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Leggi_razziali_fasciste) ed è una lettura molto istruttiva.
242Link al loro sito internet: https://www.studenticontroilgreenpass.it/.
243La lettera si può leggere qui: https://drive.google.com/file/d/15U75o4Isw6O7v4PODfHrx1FH h31unq0p/view?usp=sharing. L’iniziativa non ci consta abbia avuto alcuna eco sui media né alcuna risposta dai soggetti cui era rivolta.
244Trattate dai giornali poco più che come note di colore: https://www.bolognatoday.it/cronaca/universita-bologna-studentessa-no-green-pass-lezioni-sospese-filosofia.html (studenti di Bologna; il rettore si era già espresso in merito: https://www.bolognatoday.it/cronaca/green-pass-universita-bologna.html), https://www.trentotoday.it/attualita/universita-trento-studenti-no-green-pass-rettore.html (studenti di Trento; a questi ultimi il Rettore ha risposto: http://www.giudicarie.com/index.php/cronaca/74-trento/3547-il-rettore-dell-universita-di-trento-risponde-al-gruppo-degli-studenti-contro-il-green-pass.html), https://www.controradio.it/green-pass-docenti-e-amministrativi-scrivono-lettera-a-universita-firenze-per-chiedere-stop-uso/ (Firenze e atenei toscani; qui si capisce di più: https://www.terranuova.it/News/Attualita/Lettera-aperta-del-personale-universitario-ai-rettori-degli-atenei-toscani-Covid-stop-a-obblighi-vaccinali-e-super-green-pass).
245Una panoramica in questo articolo dal sito Skuola.net: https://www.skuola.net/scuola/manifestazioni-studentesche/studenti-in-protesta-in-tutta-italia.html.
246Link all’articolo di Avvenire:  https://www.avvenire.it/attualita/pagine/messaggio-presidente-cei-cardinale-matteo-zuppi-situazione-politica-sociale-italia.
247Link all’articolo: https://www.laciviltacattolica.it/articolo/pandemia-e-liberta-di-culto/.
248Per avere un’idea di cosa si stia parlando, si legga la Lettera ai cappellani militari di don Lorenzo Milani, che potrete trovare a questo indirizzo: https://www2.units.it/cusrp/presentazioni/milani_cappellani.html.
249A riguardo si legga questo suo intervento nel blog di Quodlibet “Più volte nei miei interventi precedenti ho evocato la figura della nuda vita. Mi sembra infatti che l’epidemia mostri al di là di ogni possibile dubbio che l’umanità non crede più in nulla se non nella nuda esistenza da preservare come tale a qualsiasi prezzo. La religione cristiana con le sue opere di amore e di misericordia e con la sua fede fino al martirio, l’ideologia politica con la sua incondizionata solidarietà, perfino la fiducia nel lavoro e nel denaro sembrano passare in second’ordine non appena la nuda vita viene minacciata, seppure nella forma di un rischio la cui entità statistica è labile e volutamente indeterminata. È venuto il momento di precisare senso e origine di questo concetto. È necessario per questo ricordare che l’umano non è qualcosa che sia possibile definire una volta per tutte. Esso è piuttosto il luogo di una decisione storica incessantemente aggiornata, che fissa ogni volta il confine che separa l’uomo dall’animale, ciò che nell’uomo è umano da ciò che in lui e fuori di lui non è umano. Quando Linneo cerca per le sue classificazioni una nota caratteristica che separi l’uomo dai primati, deve confessare di non conoscerla e finisce col porre accanto al nome generico homo soltanto il vecchio adagio filosofico: nosce te ipsum, conosci te stesso. Questo è il significato del termine sapiens che Linneo aggiungerà nella decima edizione del suo Sistema della natura: l’uomo è l’animale che deve riconoscersi umano per esserlo e deve per questo dividere – decidere – l’umano da ciò che non lo è. Si può chiamare macchina antropologica il dispositivo attraverso cui questa decisione si attua storicamente. La macchina funziona escludendo dall’uomo la vita animale e producendo l’umano attraverso questa esclusione. Ma perché la macchina possa funzionare, occorre che l’esclusione sia anche una inclusione, che fra i due poli – l’animale e l’umano – vi sia un’articolazione e una soglia che insieme li divide e congiunge. Questa articolazione è la nuda vita, cioè una vita che non è né propriamente animale né veramente umana, ma in cui si attua ogni volta la decisione fra l’umano e il non umano. Questa soglia, che passa necessariamente all’interno dell’uomo, separando in lui la vita biologica da quella sociale, è un’astrazione e una virtualità, ma un’astrazione che diventa reale incarnandosi ogni volta in figure storiche concrete e politicamente determinate: lo schiavo, il barbaro, l’homo sacer, che chiunque può uccidere senza commettere un delitto, nel mondo antico; l’enfant-sauvage, l’uomo-lupo e l’homo alalus come anello mancante fra la scimmia e l’uomo fra l’Illuminismo e il sec. XIX; il cittadino nello stato d’eccezione, l’ebreo nel Lager, l’oltrecomatoso nella camera di rianimazione e il corpo conservato per il prelievo degli organi nel sec. XX. Qual è la figura della nuda vita che è oggi in questione nella gestione della pandemia? Non è tanto il malato, che pure viene isolato e trattato come mai un paziente è stato trattato nella storia della medicina; è, piuttosto, il contagiato o – come viene definito con una formula contraddittoria – il malato asintomatico, cioè qualcosa che ciascun uomo è virtualmente, anche senza saperlo. In questione non è tanto la salute, quanto piuttosto una vita né sana né malata, che, come tale, in quanto potenzialmente patogena, può essere privata delle sue libertà e assoggettata a divieti e controlli di ogni specie. Tutti gli uomini sono, in questo senso, virtualmente dei malati asintomatici. La sola identità di questa vita fluttuante fra la malattia e la salute è di essere il destinatario del tampone e del vaccino, che, come il battesimo di una nuova religione, definiscono la figura rovesciata di quella che un tempo si chiamava cittadinanza. Battesimo non più indelebile, ma necessariamente provvisorio e rinnovabile, perché il neo-cittadino, che dovrà sempre esibirne il certificato, non ha più diritti inalienabili e indecidibili, ma solo obblighi che devono esser incessantemente decisi e aggiornati.” (https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-la-nuda-vita-e-il-vaccino).
250Ci riferiamo al tema della morte di Dio sviluppato nell’opera La Gaia Scienza.
251F. Zambon, Il pesce piccolo, op. cit.
252Si legga la Circolare del Ministero della Salute 01/04/20 Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione, per averne un’idea (si può reperire qui: https://anci.lombardia.it/documenti/9770-Circolare%20servizi%20funebri%20e%20gestione%20salme%20DEF-2.pdf).
253Link al documento: https://www.cambridge.org/core/journals/european-journal-of-archaeology/article/beyond-plague-pits-using-genetics-to-identify-responses-to-plague-in-medieval-cambridgeshire/9591FF85F1B5C45FB0CF2A9082240863.
254La domanda è retorica, ovviamente. Infatti ci sono paesi come la Gran Bretagna che, quando si preparano alle pandemie, pur prevedendo situazioni molto difficili non perdono la bussola su alcuni principi fondanti la nostra civiltà, quali il trattamento dei loro morti: “Un ceppo influenzale pandemico (…), se grave, potrebbe essere responsabile di un numero significativo di decessi in un periodo di tempo relativamente breve (…) impossibile da prevedere in anticipo. Tuttavia le autorità locali, in collaborazione con i fornitori di servizi locali [qualsiasi organizzazione privata o pubblica coinvolta nella gestione dei decessi], dovrebbero assicurarsi di disporre di piani di azione per aumentare la loro capacità di far fronte all’aumento delle sepolture e cremazioni durante una pandemia. Quando si pianificano i decessi in eccesso, i pianificatori locali dovrebbero prepararsi ad estendere la capacità su base precauzionale ma ragionevolmente praticabile per far fronte a un massimo di 210.000 – 315.000 decessi aggiuntivi in tutto il Regno Unito in un periodo di 15 settimane (o un livello superiore ove possibile). (…) Dovrebbero essere presi accordi per un’adeguata condivisione di dati e informazioni in merito a ulteriori decessi con i partner, come i forum per la resilienza locale, per consentire ai colleghi organizzatori e attuatori di agire di conseguenza. (…) La guida sul ruolo dei gruppi religiosi può essere trovata su: www.communities.gov.uk”. È un brano del loro Piano Pandemico nazionale (ne parleremo meglio più avanti), quindi un documento ufficiale, non un’ipotesi accademica, ed è predisposto per far fronte a situazioni ben peggiori di quella vissuta dalla Gran Bretagna a causa di SARS-CoV-2 (che ha fatto 40.000 morti nelle prime 15 settimane): quindi soluzioni ragionevoli e praticabili, anche in condizioni molto difficili. Non c’è alcuna scusante, perciò, per gli abominii di cui ci siamo resi responsabili nel nostro disgraziato frangente pandemico.
255M. Desmet, op. cit. (vale anche per le altre citazioni di questo autore sparse per il capitolo).
256Come riportato dall’ANSA: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/06/22/speranza-battaglia-incompiuta-fino-a-quota-zero-morti_eb146eb4-55f3-4a7d-a434-2949a086c4c5.html.
257M. Heidegger, Sein und Zeit, 1927 – Essere e Tempo, traduz. P. Chiodi, Milano, Longanesi, 2005.
258Link all’articolo: https://www.ilriformista.it/lockdown-italia-locatelli-frena-de-luca-terapie-intensive-lontane-dai-picchi-di-aprile-170222/.
259Link all’articolo de La Stampa: https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/02/04/news/chiusi-in-casa-zero-scuola-e-genitori-ostili-boom-di-adolescenti-che-tentano-il-suicidio-1.39856996/
Chi volesse ascoltare il GR3 dell’8/11/21 citato a pag 262, può trovarlo qui.
260Nell’opera “Ich und Du” del 1923 (L’io e il tu, tr. Anna Maria Pastore, in Il principio dialogico e altri saggi, a cura di Andrea Poma, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1993)
261Il grafico è tratto dal sito Openpolis, dove c’è anche una utile disamina sul Pnrr italiano e il confronto con gli altri paesi europei: https://www.openpolis.it/il-pnrr-italiano-e-il-confronto-con-gli-altri-paesi-europei/
262Si noti che è un’analisi riferita al primo trimestre 2021. Ecco il link alla pagina: https://www.oxfamitalia.org/vaccini-COVID-super-profitti-farmaceutiche/
263Link alla pagina del sito ECDC: https://www.ecdc.europa.eu/en/seasonal-influenza/influenza-pandemic-preparedness
264Si veda la lista dei piani pandemici europei nel sito ECDC: https://www.ecdc.europa.eu/en/seasonal-influenza/preparedness/influenza-pandemic-preparedness-plans
265Pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 23 del 29/01/21, reperibile qui: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3005_allegato.pdf.
266Ci sia perdonata questa brutta invenzione, ma non abbiamo trovato un altro termine adatto tra quelli disponibili, per esprimere il concetto. E scuserete anche la pedanteria di citare il capitolo III dei Promessi Sposi, per chiarirlo meglio: “All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle (…) perché, vedete, a saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente. (…) D’ogni intrigo si può uscire; ma ci vuole un uomo: e il vostro caso è serio, vi dico, serio: la grida canta chiaro; e se la cosa si deve decider tra la giustizia e voi, così a quattr’occhi, state fresco. Io vi parlo da amico: le scappate bisogna pagarle: se volete passarvela liscia, danari e sincerità, fidarvi di chi vi vuol bene, ubbidire, far tutto quello che vi sarà suggerito.
267Provare per credere: https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/213717/dh_131040.pdf
268Link al documento: https://www.regione.umbria.it/documents/18/25304747/PANFLU_UMBRIA_+2021_2023.pdf/b2811d97-5129-4e43-95ac-3d3bf47bd92b
269Consultabile qui: https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/61252/the2009influenzapandemic-review.pdf. Difficile che in Italia avremo mai qualcosa di simile riguardo alla gestione della pandemia di SARS-CoV-2.
270L’esperienza australiana? Ma parlate sul serio? Perché il riferimento è al rapporto stagionale 2020 sull’influenza (una nota di 5 paginette, reperibile qui: https://www1.health.gov.au/internet/main/publishing.nsf/Content/ozflu-surveil-season-summary-2020.htm) che riporta testualmente solo questa breve frase: “L’attività influenzale da gennaio a marzo 2020 è stata simile a quella degli anni precedenti in tutta l’Australia, con tutte le giurisdizioni che hanno subito un improvviso calo delle notifiche di influenza alla fine di marzo, in coincidenza con l’inizio del blocco e delle misure di distanziamento fisico in Australia”. Ecco, è tutta qui la luminosa esperienza australiana citata…
271Tali precauzioni sono indicate al cap. 4 del Piano inglese e sono le seguenti: “Per proteggere gli altri e ridurre la diffusione dell’infezione, chiunque sia malato di influenza pandemica dovrebbe: restare a casa; ridurre al minimo i contatti ravvicinati; (…) coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce e starnutire, smaltire immediatamente quel fazzoletto dopo l’uso e lavarsi frequentemente le mani con sapone e acqua tiepida o gel alcolico se l’acqua non è prontamente disponibile”; insomma, buon senso e qualche normale attenzione. Ma anche sulle altre misure più complesse ed impattanti l’impostazione è molto diversa dalla nostra: “sebbene vi sia la percezione che l’uso di mascherine da parte del pubblico nella comunità e nell’ambiente domestico possa essere vantaggioso, in realtà ci sono pochissime prove di un beneficio diffuso dal loro uso in questi contesti. Le mascherine devono essere indossate correttamente, cambiate frequentemente, rimosse correttamente, smaltite in modo sicuro e utilizzate in combinazione con una buona igiene delle vie respiratorie, delle mani e della casa affinché possano ottenere il beneficio previsto. La ricerca mostra anche che il rispetto di questi comportamenti raccomandati, quando si indossano mascherine per periodi prolungati, si riduce nel tempo”; “ci sono prove molto limitate che le restrizioni sui raduni di massa abbiano un effetto significativo sulla trasmissione del virus dell’influenza. Grandi raduni pubblici o eventi affollati in cui le persone possono trovarsi in stretta vicinanza sono un importante indicatore di ‘normalità’ e possono aiutare a mantenere il morale pubblico durante una pandemia. (…) Mancano anche prove scientifiche sull’impatto delle restrizioni di viaggio interne rispetto alla trasmissione e i tentativi di imporre tali restrizioni avrebbero implicazioni di ampia portata per le imprese e il benessere. Per questi motivi, l’ipotesi di lavoro sarà che il governo non imporrà tali restrizioni. L’accento sarà invece posto sull’incoraggiare tutti coloro che presentano sintomi a seguire i consigli di restare a casa ed evitare di diffondere la propria malattia”; “esistono studi che evidenziano il potenziale beneficio della chiusura delle scuole in determinate circostanze, sia in termini di protezione dei singoli bambini dalle infezioni che di riduzione della trasmissione complessiva del virus nella popolazione. Tuttavia, per essere efficaci sono necessarie chiusure prolungate. Ciò coinvolgerebbe le scuole su una vasta area, ma comporta il rischio che la mescolanza sociale dei bambini al di fuori della scuola vanifichi l’oggetto delle chiusure. (…) Utilizzando un approccio precauzionale nelle prime fasi di una pandemia influenzale (…) lo scopo sarebbe quello di ridurre la diffusione iniziale dell’infezione a livello locale, raccogliendo al contempo maggiori informazioni sulla diffusione del virus. Una volta che il virus si sarà diffuso nel Paese, la politica generale sarebbe che le scuole non dovrebbero chiudere, a meno che non vi siano specifici motivi di continuità operativa locale (carenza di personale o bambini particolarmente vulnerabili). (…) L’impatto della chiusura delle scuole e di strutture simili su tutti i settori avrebbe conseguenze economiche e sociali sostanziali e avrebbe un effetto sproporzionato sulla salute e la socialità (…). Un tale passo sarebbe quindi compiuto solo in una pandemia influenzale con un impatto molto elevato e quindi, sebbene non si possa escludere la chiusura delle scuole, non dovrebbe essere l’obiettivo principale della pianificazione scolastica”, mentre nel Piano del 2007 si ricordava che “consigliare la chiusura di tutte le scuole in una zona colpita può offrire l’opzione più pratica. Sebbene ciò interromperebbe l’istruzione e avrebbe un effetto negativo significativo sui servizi e sulle imprese, in particolare su quelle fortemente dipendenti dai genitori che lavorano, questi svantaggi sarebbero compensati dalle vite salvate dei bambini e non dalla procrastinazione del trapasso dei loro nonni già molto malati. Anche sui decessi l’impostazione è ben più chiara e realistica della nostra (ed il livello dei morti è considerato un parametro per valutare la gravità della pandemia, altro che algoritmi): “Il virus dell’influenza può essere fatale, spesso per individui con altre condizioni di salute di base. Un ceppo influenzale pandemico non è diverso e, se grave, potrebbe essere responsabile di un numero significativo di decessi in un periodo di tempo relativamente breve. Il numero di morti in eccesso previsti a seguito di una pandemia è impossibile da prevedere in anticipo. Tuttavia, in linea con la raccomandazione di Dame Deirdre Hine [è la coordinatrice della commissione d’inchiesta indipendente sulla pandemia 2009 di cui abbiamo detto – n.d.r.] secondo cui i ministri dovrebbero decidere i livelli di decessi per i quali la pianificazione è appropriata, le autorità locali, in collaborazione con i fornitori di servizi locali, dovrebbero assicurarsi di disporre di piani per aumentare la loro capacità di far fronte all’aumento delle sepolture e cremazioni durante una pandemia. Quando si pianificano i decessi in eccesso, i pianificatori locali dovrebbero prepararsi ad estendere la capacità su base precauzionale ma ragionevolmente praticabile e mirare a far fronte a un massimo di 210.000 – 315.000 decessi aggiuntivi in tutto il Regno Unito in un periodo di 15 settimane (o un livello superiore ove possibile). In una pandemia influenzale meno diffusa e di minore impatto, il numero di decessi aggiuntivi sarebbe inferiore.” Incidentalmente si noti che, alla fine di giugno 2020 (cioè a 15 settimane dall’inizio ufficiale della pandemia), nel Regno Unito i morti COVID erano 40.000 e quando scriviamo, dopo due anni e mezzo di pandemia, sono 186.000: siamo ben lontani dai numeri che gli inglesi, secondo la loro pianificazione, considerano plausibili in una pandemia grave e questo prova ulteriormente che la nostra non lo era. Ma noi avevamo Speranza che aspirava ad una pandemia con “zero morti” (https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/06/22/speranza-battaglia-incompiuta-fino-a-quota-zero-morti_eb146eb4-55f3-4a7d-a434-2949a086c4c5.html)… Comunque poi anche gli inglesi si sono lasciati prendere dal panico e si sono fatti trascinare nel territorio dell’irrazionalità: si legga questo articolo (già citato) apparso su Nature nel luglio 2020 (https://www.nature.com/articles/d41586-020-02009-w) in cui si denuncia l’abbandono, da parte dei decisori politici, di dati certi e concreti, quali morti e ricoveri, in favore del più incerto (e solo stimato) Rt (sic!), per determinare le scelte da adottare. Evidentemente, nonostante le migliori intenzioni, alla fine tutto il mondo è paese.
272Consultabile qui: https://webarchive.nationalarchives.gov.uk/ukgwa/20130104202555/http://www.dh.gov.uk/en/Publicationsandstatistics/Publications/PublicationsPolicyAndGuidance/DH_080751
273M. Desmet, op. cit.
274Notizie prese dai media: https://tg24.sky.it/politica/2022/08/17/elezioni-candidati-virologi#00, https://www.corriere.it/elezioni/22_agosto_18/roberto-speranza-intervista-16275856-1e61-11ed-9975-12e1519ef887.shtml?refresh_ce, https://www.repubblica.it/politica/2022/02/21/news/ricciardi_bassetti_virologi_politica_crisanti-338538556/, https://www.ildubbio.news/2022/08/17/scontro-tra-salvini-e-crisanti-letta-difende-il-virologo-la-destra-e-no-vax/, https://www.ilsussidiario.net/news/pregliasco-io-ministro-della-salute-idea-carina-ma-faccio-politica-a-modo-mio/2404003/, https://www.askanews.it/politica/2022/08/29/lalternativa-di-letta-no-vax-oppure-scienza-e-vaccini-con-il-pd-scegli-top10_20220829_154443/.
275Una su tutte, che non riporta numeri o dati ma che vale la pena citare in quanto vera summa del delirante pensiero speranziano: “due principi fondamentali che finora ci hanno guidato. Il primo è il primato del diritto alla salute rispetto agli altri interessi in campo che potevano essere con esso confliggenti. Abbiamo fatto scelte dure mettendo sempre avanti l’esigenza di salvare vite umane. I principali Paesi europei e del mondo hanno poi seguito la nostra esperienza. Il secondo è stato la centralità dell’evidenza scientifica, l’intuizione di far nascere il Cts, il supporto delle principali istituzioni scientifiche del nostro Paese, una comunità che ci ha sempre accompagnato. E questo vale anche per la campagna di vaccinazione, che è stata la svolta nella partita fra COVID e uomo.
276Così citato in Bernard-Henry Lévy, Il virus che rende folli, Milano, La Nave di Teseo, 2020.