La discesa

Avevamo concluso il post precedente dicendo che non c’è nulla di nuovo. Beh non è del tutto esatto: l’inedito approccio italico al COVID gestito con la logica della lotta a qualunque costo, compreso l’annullamento dei più elementari diritti costituzionali in nome di una fantomatica salute biologica, ha creato – come più volte paventato in questo blog – un precedente inquietante e pericoloso, potenzialmente foriero di vulnera gravi e virtualmente illimitati alla nostra vita democratica, come acutamente (e più incisivamente di noi) denunciava anche questo volantino che, mesi fa, tappezzava i muri di Roma.

È questa, infatti, l’impressione che ci ha fatto il leggere, nel programma della forza politica che ha vinto le ultime elezioni italiane, il proponimento di rafforzare “la medicina predittiva con un meccanismo di premialità nell’accesso al sistema sanitario per chi segue un regolare e concordato percorso di monitoraggio dello stato di salute”.

Fa specie leggere, all’interno di un programma in materia sanitaria che, al di là delle logiche di appartenenza politica, non possiamo che, in linea generale (e segnatamente sul COVID), condividere, un simile scivolamento verso lo stato etico, uno stato “morale” che stabilisce chi ha diritti e chi no. Fa specie, ma non stupisce, dopo che la parte politica opposta, al governo negli anni della pandemia, ha sdoganato tale nefasto (e anticostituzionale) principio con l’istituzione del green-pass all’italiana (più tardi addirittura super-green-pass), un abominio grazie al quale il cittadino virtuoso, che segue tutti i dettami scientifici assunti dal governo di turno come norma imperativa, è premiato col mantenimento del diritto a lavorare, istruirsi, muoversi liberamente, mentre chi dissente (ad es. esercitando il diritto – umano, prima ancora che costituzionale – a non sottoporsi ad un trattamento sanitario) diventa automaticamente un paria e viene perciò punito, con la privazione di quegli stessi fondamentali diritti. E, quello che è peggio, tutto ciò in nome di un principio oltremodo opinabile – ed anzi, per sua stessa natura, confutabile – come quello della scientificità, in questo caso della posizione governativa (non dimentichiamoci che anche le famigerate leggi razziali del 1938 erano considerate come basate scientificamente e, per questo, appoggiate da fior di scienziati).

Insomma, come temevamo, dal green-pass in poi è tutta discesa…

P.S. – Nello stesso programma di governo si prevede anche di istituire “una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia da Covid-19 nonché sulle reazioni avverse da vaccino”. Aspettiamo al varco il nuovo esecutivo su questo argomento, purtoppo – lo dobbiamo dire – senza nutrire particolare fiducia. Anche perché nei paesi più civili del nostro (come ad esempio il Canada) non c’è bisogno di cambiare un governo per fare chiarezza sul suo operato…